Libero, 4 dicembre 2016
Mezzo milione per far giocare il derby di Roma
Hanno esagerato i capi ultrà della Curva Nord della Lazio, durante il discorso «motivazionale» tenuto giovedì alla squadra a Formello, a definire «una guerra etnica» il derby della Capitale. Un tipo di linguaggio giudicato oltraggioso dalla Digos, che ha acquisito i filmati e aperto un’indagine per applicare eventuali Daspo. Una cosa è certa, però. Pur nei limiti del confronto sportivo, Lazio-Roma non è mai una partita come le altre. E quella di oggi alle 15 meno che mai.
Le due squadre arrivano al match con un solo punto di distanza in classifica in favore dei giallorossi. I biancocelesti, però, sono in trend positivo con nove risultati utili consecutivi (sei successi e tre pari) e non hanno intenzione di rallentare. Soprattutto, la Lazio non vince da quel famoso 26 maggio 2013, con relativa conquista della Coppa Italia. In campionato, il successo non arriva dal novembre 2012 (3-2). È una rivalità fatta di eccessi, di estremi, di platealità. Non ha nulla di normale, a cominciare dagli spalti. La Curva Nord della Lazio sarà al gran completo, con 29mila tagliandi staccati che diventeranno 32 mila nelle prossime ore (con loro ci saranno ultrà di Tottenham, West Ham e Levski Sofia). Quella della Roma sarà assente, e i giallorossi saranno al massimo 8mila. Fuori norma sono anche i costi per la macchina della sicurezza: 35mila euro l’ora è il servizio d’ordine che costa ai cittadini, mezzo milione in totale (dopo 10-12 ore di controlli, bonifiche e sorveglianze). Saranno impegnati circa 1.500 uomini, almeno 800 poliziotti, ai quali si aggiungeranno 6-700 fra carabinieri, finanzieri e vigili urbani. A loro spetterà oltre allo stipendio un’indennità per l’ordine pubblico (15 euro per i vigili, 23.50 euro per le altre divise, più altri 18 euro per agenti fuori sede da Napoli, Bologna, Firenze e 26 in caso di pernottamento). E poi ci sono i mezzi, blindati e non, compreso l’elicottero, il «Poli 100» di stanza a Pratica di Mare che costa 6mila euro l’ora. Uno spiegamento di forze anomalo per garantire lo svolgimento in sicurezza di una gara imprevedibile.
«Il derby può influenzare la stagione. Le due squadre si equivalgono. Per vincere serve la partita perfetta da tutti», dice Simone Inzaghi, alla sua prima stracittadina da tecnico della prima squadra (con le giovanili ne ha vinti 5). «Hanno qualità», replica Spalletti ma non sono il Real Madrid, «siamo convinti che saranno i nostri comportamenti a decidere la partita. Totti o Iturbe al posto di Salah? Non lo so ancora, ma fare la formazione sarà dura». L’argentino è la bestia nera della Lazio (3 gol segnati) e il Capitano è l’eterno leader, ma nel 3-4-2-1 di Spalletti non dovrebbe esserci spazio per nessuno dei due, con Perotti e Nainggolan dietro Dzeko e Peres e Palmieri esterni di centrocampo.
La Lazio recupera Marchetti e De Vrij, ma perde Milinkovic al centro del 4-3-3 (lo sostituirà Lulic). Davanti solito tridente, con Immobile, Keita e soprattutto Anderson, che in due anni non ha ancora assaporato la gioia di un derby vinto. E questo, ha un’importanza Capitale.