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 2016  dicembre 04 Domenica calendario

Pur di non lavorare a Natale gli autisti dell’Atac si giocano la carta spirituale: scrivono al Papa

La storia. Per non lavorare il giorno di Natale i conducenti dell’Atac si giocano perfino la carta spirituale: un appello a Papa Francesco con la richiesta di un intervento (un filo irrituale) per contrastare la decisione della municipalizzata dei trasporti di allungare il turno del 25 dicembre. Questa incoercibile voglia di raccogliersi in preghiera da cui sembrano pervasi autisti e macchinisti, arriva guarda caso poche ore dopo la sacrosanta proposta dell’azienda comunale di modificare i turni durante le feste. Prevedendo un 25 dicembre con servizi full-time, al posto delle cinque ore striminzite a cui i romani sono abituati (in genere dalle 8 alle 13). Quest’anno invece, secondo lo schema redatto dal nuovo amministratore unico Manuel Fantasia, nominato dal M5S a settembre, i treni della metro dovrebbero viaggiare dalle 5.30 del mattino alle 23.30. Orari più lunghi anche per gli autisti dei bus: anziché lavorare a singhiozzo, dalle 8.30 alle 13 e poi dalle 16.30 alle 21, come avveniva in passato, stavolta l’Atac vuole programmare un turno unico dalle 5.30 alla mezzanotte. Il tutto per venire incontro giustamente alle esigenze dei romani. Dunque, il manager va avanti.
Il messaggio. Ecco allora la reazione dei dipendenti: «Abbiamo scritto anche al Papa», fa sapere Claudio De Francesco, leader del sindacato Faisa Confail, che guida la rivolta contro i nuovi turni. «Santità, in Atac si sta violentando una festività sacra come la vigilia di Natale a danno dei lavoratori», si legge nel messaggio recapitato al pontefice, via Twitter. Chiosa finale degna di miglior causa: «Aiuto».
Gli orari. Molto meno spirituale, invece, è la protesta che i sindacati stanno progettando per scongiurare i nuovi orari. «Marceremo fino al Campidoglio, saremo in migliaia», fa sapere sempre De Francesco. La riforma natalizia diventerà la principale rivendicazione nello sciopero del prossimo 14 dicembre, quando bus, tram e metropolitane saranno a rischio dalle 08.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio.
Sul piede di guerra perfino il sindacato filo-grillino guidato dall’autista pasionaria Micaela Quintavalle. Che recapita un messaggio alla giunta di Virginia Raggi, che pure aveva sostenuto in campagna elettorale: «Chiederei ai politici se rinuncerebbero ad un natale in famiglia per due spicci», lamenta. La decisione, a suo dire, «va ritirata».