La Stampa, 3 dicembre 2016
Del Turco, la Cassazione annulla la condanna
Ci sarà un nuovo processo per l’ex governatore dell’Abruzzo Ottaviano Del Turco, alla sbarra, insieme ad altri ex amministratori della sua giunta e funzionari regionali, per la «Sanitopoli» abruzzese: lo ha deciso la Cassazione, che ha annullato con rinvio la sua condanna per associazione per delinquere trasmettendo gli atti alla Corte di Appello di Perugia. I giudici perugini dovranno rideterminare il trattamento sanzionatorio e rivedere la condanna, che per Del Turco, in appello, era stata diminuita da 9 anni e 6 mesi a 4 anni e 2 mesi.
Annullamento con rinvio anche nei confronti di per Camillo Cesarone e Lamberto Quarta. È stato dichiarato inammissibile il ricorso di Pierluigi Cosenza contro la prescrizione e sono state annullate senza rinvio le condanne per Ennio Marcello Boschetti, Bernardo Mazzocca e Luigi Conga per via della prescrizione. Per gli altri capi di imputazione, invece, le posizioni di Conga e Mazzocca dovranno essere rivalutate dalla Corte di Appello di Perugia per la rideteriminazione delle pene. Sono state annullate le condanne al risarcimento delle parti civili a carico di Sabatino Aracu, ed è stato rigettato il ricorso di Angelo Bucciarelli. È in sostanza da riscrivere la sentenza d’appello emessa all’Aquila nel 2015.
Nella sua requisitoria, il pg aveva chiesto alla Corte la conferma della condanna. «Spero che a Ottaviano Del Turco sia restituita la piena dignità – aveva detto il suo difensore, l’avvocato Giandomenico Caiazza, chiedendo l’annullamento senza rinvio – è un galantuomo che non ha mai preso nemmeno un euro di tangenti, è una “riserva” della Repubblica. Non si può distruggere una persona senza nessuna prova».
Il verdetto d’appello si era concluso con una netta riduzione di pena per Del Turco e gli altri otto imputati. Gli episodi di corruzione erano stati ridotti da 24 a 6 e le tangenti, inizialmente calcolate in 6 milioni e 200 mila euro, erano state ridotte a 800 mila euro, somma peraltro mai ritrovata.
L’inchiesta ruota sulla posizione del grande accusatore di Del Turco, l’ex re delle cliniche private, Vincenzo Maria Angelini, ex titolare della clinica Villa Pini di Chieti, ritenuto credibile dai giudici di appello che lo hanno assolto dall’accusa di corruzione, dopo che in primo grado era stato condannato a tre anni e sei mesi.