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 2016  dicembre 04 Domenica calendario

Il villaggio sulla Luna

«L’elaborazione del piano è già iniziata. Il Moon Village, il villaggio lunare, sarà la prossima tappa per l’Europa». Il direttore generale dell’Esa, l’agenzia spaziale europea, Johann-Dietrich Wörner, lo ha ribadito a Lucerna a margine del vertice fra i ministri della Ricerca dell’Unione che hanno stabilito gli impegni spaziali per il prossimo biennio stanziando 10,3 miliardi di euro. «Abbiamo già una lista di diversi Paesi che partecipano allo studio del villaggio – ha ribadito —. E ci sono diverse società private che valutano progetti concreti, non soltanto idee, e intendono essere parte del nuovo piano. Altrettante manifestazioni di interesse arrivano da enti pubblici». Il direttore dell’Esa ci tiene a sottolineare che le discussioni sono avviate seriamente, anche se non sono ancora diventate un programma dettagliato. «La Luna – ribadisce – è la nostra prossima logica pietra miliare, la mia soluzione preferita per il futuro».
La scelta dell’obiettivo era emersa dopo un convegno a Colorado Springs, negli Usa, nell’aprile dell’anno scorso, dove si discuteva del futuro dell’esplorazione cosmica. La necessità di stabilire che cosa fare dopo la costruzione della stazione orbitante Iss è una preoccupazione di tutte le agenzie delle varie nazioni. La Russia e la Cina hanno già annunciato che la loro prossima meta è la Luna. Gli Stati Uniti con il presidente George W. Bush lavoravano nella stessa direzione con il programma Constellation. Poi il successore Obama lo aveva cancellato, sostituendolo con il progetto «The Journey to Mars». L’Esa europea era rimasta in disparte e solo nel marzo scorso il direttore Wörner ha iniziato a sostenere la sua visione, mentre nel sito dell’agenzia apparivano le prime descrizioni del «Moon Village».
«Non ci saranno abitazioni, ristoranti o farmacie – precisa Wörner – ma sarà una base di ricerca, come l’Antartide, nella quale gli esploratori potranno condurre indagini in diversi campi. Sulla faccia nascosta della Luna schermata dalle radiazioni elettromagnetiche emesse di continuo dall’attività umana sulla Terra. Si potranno costruire telescopi con stampanti 3D, usando il suolo lunare e affrontando osservazioni impossibili dalla superficie terrestre. Dalle zone polari possiamo estrarre ghiaccio d’acqua da cui ricavare ossigeno per la sopravvivenza degli astronauti e per i motori dei razzi. Il Moon Village sarà il luogo del “pit stop” per ulteriori esplorazioni del sistema solare».
Nel suo piano marziano la Nasa considera la costruzione di stazioni intorno alla Luna da cui gestire operazioni con veicoli robotizzati sulle sabbie lunari. «L’amministratore della Nasa Charles Bolden ha approvato la mia idea del Moon Village – ribadisce Wörner —. “Andiamoci insieme”, mi ha detto. Il villaggio sarebbe quindi uno sviluppo naturale anche del piano americano, la tappa perfetta per il viaggio su Marte». La prospettiva del direttore generale dell’Esa non è molto condivisa dal presidente dell’Asi italiana. «Il Moon Village – dice Roberto Battiston – è solo un’idea. Un piano simile richiederebbe investimenti rilevanti, fondi di cui la sola Europa non dispone. Luna e Marte dovranno essere missioni condivise a livello internazionale e richiedono una stabilità geopolitica che oggi non vedo».