Corriere della Sera, 3 dicembre 2016
«Il Mereghetti», il giro del cinema in 2 volumi, 5 mila pagine e 4 stelle
L’appuntamento è di quelli che si attendono con la certezza delle tradizioni, consapevoli che si ritroverà qualcosa di familiare ma pronti a nuovi incontri e sorprese. Dopo tre anni è tornato in libreria Il Mereghetti. Dizionario dei film, edizione 2017, l’undicesima, pubblicata come le precedenti da Baldini&Castoldi.
La formula rimane quella a cui il critico cinematografico del «Corriere della Sera» Paolo Mereghetti ha abituato appassionati di cinema e cinefili dal primo volume uscito nel 1993: una scheda per ogni film per ripercorrere la storia del cinema, dalla A (di A.A.A. Achille, 2003) alla Z (di Zu: Warriors from the Magic Mountain, 1983). Per ogni scheda, il riassunto e l’analisi critica, introdotti dalle immancabili «stellette» che, da uno a quattro (valgono anche i mezzi voti), sintetizzano il giudizio sul film. Ad accompagnarle un’unica fotografia, in copertina: Ettore Scola sul set di La famiglia (1987), omaggio al regista scomparso il 19 gennaio di quest’anno.
L’operazione, edizione dopo edizione, si fa sempre più monumentale e dettagliata. Il Dizionario redatto da Paolo Mereghetti e dai suoi collaboratori (Filippo Mazzarella, Roberto Curti, Pier Maria Bocchi, Carlo Alberto Amadei, Alessandro Stellino, Alberto Pezzotta, Giacomo Calzoni e Daniela Persico) raggiunge le 5 mila pagine. In libreria troviamo i due volumi cartacei con le 30 mila schede (Baldini&Castoldi). Ma c’è anche un terzo volume, quello degli Indici – titoli originali, attori e registi – disponibile in download digitale (bastano un indirizzo mail e il codice Siae dei volumi acquistati) oppure, su richiesta, in versione cartacea (altre 1.836 pagine recapitate a casa al costo di 15 euro).
Il Mereghetti torna ogni volta rinnovato. Cresce e cambia insieme con il cinema che racconta. Le schede vengono modificate, talvolta rifatte. E anche alcuni giudizi possono variare. L’elenco dei film a «quattro stelle» ha accolto così nuovi ingressi – uno fra tutti, John Cassavetes con Una moglie (1974) – e «ridimensionamenti», perché «l’importanza e il “peso” dei film cambiano inevitabilmente con gli anni» e «il giudizio del critico – scrive Mereghetti nell’introduzione – non è mai scolpito nella roccia ma subisce le variazione del tempo e l’evoluzione dell’analisi».
Qui ritroviamo, tra 486 titoli, «il primo film della storia», L’uscita dalle fabbriche Lumière (1895), Quarto potere (Orson Welles, 1941), «opera capitale della storia del cinema», e Casablanca (Michael Curtiz, 1942), «il triangolo amoroso e il locale più celebri»; e poi La dolce vita (Federico Fellini, 1960), «affresco composito di un mondo senza più nessun punto di riferimento»; Fino all’ultimo respiro (Godard, 1960), «breve e burrascosa storia d’amore, a Parigi, fra l’omicida di un poliziotto e una studentessa americana, prima che lei si stufi e lo denunci»; Star Wars: Episodio IV. Una nuova speranza (George Lucas, 1977), dove «la vera arma vincente è la Forza». E ancora Le quattro volte (Frammartino, 2010), Gomorra (Garrone, 2008), Il Divo (Sorrentino, 2008), fino a La grande scommessa (Adam McKay, 2015), l’unico a «quattro stelle» tra i film usciti dopo il 2014, che «adoperando i meccanismi della commedia, anche quella più sgangherata e “assurda” racconta la crisi finanziaria che ha messo in ginocchio mezzo mondo».
Sono cresciuti anche i percorsi tematici: Batman, Harry Potter, Fantozzi, e la classificazione e schedatura di tutte le comiche di Charlie Chaplin (curata da Filippo Mazzarella) o dei corti Pixar da Adventures of André & Wally B. (1984), quattro stellette, fino a Piper (2016, nelle sale con Alla ricerca di Dory ), tre.
Nelle ultime edizioni del Mereghetti si trovano anche i film che non sono mai usciti in Italia ma che ormai si possono facilmente reperire all’estero e in Rete. E allora si scoprono (o riscoprono) cortometraggi e film sperimentali, documentari che non hanno mai raggiunto la nostra distribuzione o film di animazione come The Secret of Kells (2009 di Tomm Moore e Nora Twomey), «un’esperienza visiva e sensoriale assolutamente unica».
Ed ecco i film scorrere uno dopo l’altro tra le pagine di questo «mattone gigantesco» – la definizione è dell’autore – che continua ad appassionare, e aiuta a scoprire ed amare sempre un po’ di più il cinema. Una scheda dopo l’altra.