Libero, 1 dicembre 2016
Gli undici giorni più misteriosi nella vita della signora del giallo
Potrei iniziare con Lady Mallowan, proseguire con Mary Westmacott, continuare con Clarissa Miller e approdare, finalmente, ad Agatha Christie: sono la stessa persona. La prima riguarda il secondo marito della Christie, Sir Max Edgar Lucien Mallowan, archeologo e scrittore, sposato nel 1930 dopo il divorzio dal primo marito Archibald “Archie” Christie, ufficiale della Royal Flying Corps; la seconda è lo pseudonimo con cui Agatha scrisse molti romanzi rosa; la terza sono le generalità da ragazza prima di sposarsi con Archie; la quarta è il nome con cui è universalmente conosciuta, frutto dunque di uno dei suoi nomi di battesimo e il cognome del primo marito che per ragioni commerciali Agatha mantenne anche dopo il divorzio. Come si può notare, ragionamenti contorti da nevrosi galoppante.
Il 3 dicembre 1926, a 36 anni, Agatha scomparve misteriosamente. La sua auto, una Morris Cowley, fu ritrovata in folle con i freni non tirati in fondo a una scarpata alta 200 metri. Di lei, nessuna traccia. Nell’aprile dello stesso anno, Agatha aveva perso la mamma, Clara Boehmer, alla quale era affezionatissima dopo la morte del padre, Fred Miller, quando lei aveva solo 11 anni. Quattro mesi dopo, il marito Archie le aveva chiesto il divorzio per sposare la sua segretaria, Nancy Neale, di cui si era perdutamente innamorato. Agatha e Archie si erano sposati nel 1914 e avevano una figlia, Rosalind, nata nel 1919.
Ma torniamo alla scomparsa della Christie. Come potete immaginare, la sparizione metteva in evidente difficoltà il marito poiché, conosciuta da tutti la storia con Nancy, gli inquirenti, tra le tante ipotesi, inclusero anche quella che Archie avesse occultato il cadavere della moglie. All’epoca, Agatha era già abbastanza nota per aver inventato l’investigatore privato belga Hercule Poirot e aver pubblicato numerosi romanzi dopo The Misterious Affaire at Styles del 1920.
Le ricerche della Christie proseguirono senza esito per diversi giorni e nonostante il marito ripetesse di non sapere dove potesse essere Agatha, la sua posizione si fece sempre più difficile e la polizia pretese che comunicasse ogni suo spostamento, fino a privarlo del passaporto. Il 14 dicembre due poliziotti, nello spulciare l’elenco degli ospiti di un albergo nella località termale di Harrogate, Yorkshire, notarono che una certa Teresa Neale vi alloggiava proprio dalla sera del 3 dicembre. Trovata la donna in apparente stato confusionale, la polizia fece arrivare in tutta fretta Archie e questi, liberato da un incubo, confermò che Teresa Neale altri non era che Agatha Christie.
Perché si registrò con il cognome dell’amante del marito? Perché la messinscena dell’auto nel burrone? Voleva forse vendicarsi di Archie per averla tradita così platealmente nella loro stessa casa? Non lo sapremo mai perché Agatha si trincerò in un mutismo assoluto e anche nelle sue memorie non accenna minimamente a questo episodio; e perché, stranamente, su questa storia cadde subito il silenzio.
Durante le festività di Natale dello stesso 1926, Agatha partì con la figlia Rosalind per le Canarie e al suo rientro ricominciò a scrivere come se nulla fosse successo. Chissà, forse Miss Marple, che all’epoca non era ancora stata inventata, avrebbe potuto risolvere il caso...