la Repubblica, 1 dicembre 2016
Capello sposa la Superlega. «La storia del calcio conduce lì»
MILANO SOTTO di loro pulsa il modernissimo Saebener Strasse, ovvero il calcio con tutti i soldi e le innovazioni al posto giusto, Centro tecnico, meglio Regno tecnico del Bayern Monaco. Loro due se la tirano un po’ da patriarchi della situazione, ma hanno presente eccome il presente medesimo e sono italiani, ovvero sono Fabio Capello e Carlo Ancelotti. Chiacchierano tranquilli nella prima puntata di una cosa che si chiama Collezione Capello – su Fox Sports domani alle 23, poi varie repliche, e le puntate successive con Del Bosque e via via i ricordi di Capello in carriera raccontati dal protagonista. E sì, al direttore di Sky Sports Marco Foroni il termine sfugge dopo nemmeno un minuto di presentazione ed è «Capello nella sua nuova vita diventa storyteller».
Succede, quando se ne ha da raccontare eccome, la prospettiva di allenare ancora con tutto quello che ne consegue appare piuttosto lontana e per di più, in questo caso, c’è di mezzo l’arte. Capello ha chiesto come sfizio supplementare quello di girare le varie puntate della Collezione al Mudec di Milano, tempio di culture interdisciplinari e luogo di mostre d’arte, soprattutto quella moderna di cui il tecnico è collezionista e appassionato, perché non si vive di soli aneddoti su quanto sarebbe stato mondiale Antonio Cassano se solo… e Balotelli se solo… e le sfuriate impensabili di Liedholm: da passarci le ore, solo di aneddoti e di gol a Wembley per la prima vittoria dell’Italia contro i maestri, anno 1973 ed era novembre, i giornali inglesi che dileggiavano i ventimila “camerieri italiani” allo stadio e lui che li vendicò tutti («Scrissero anche che l’Inghilterra scendeva in campo solo per fare il regalo di nozze alla principessa Margaret: il regalo gliel’abbiamo fatto noi»).
Chiaro, poi la curiosità va anche sul presente, più o meno impellente, il derby di Roma che gli appare molto equilibrato e comunque niente, è d’accordissimo con Arrigo Sacchi, in Italia la Juve rimane diverse piste davanti a tutti e chiunque pensi il contrario si illude e anche di parecchio. Ma è chiaro che al personaggio piace riferirsi ad altro, a un calcio di dimensione superiore tanto che a domanda precisa (Ma lei vorrebbe davvero una Superlega in Europa?) risponde deciso: «Sì, la dimensione internazionale è l’unica in cui il calcio merita di ritrovarsi in futuro. Tutte le resistenze a questo – dice il tecnico – sono retaggi di campanilismo, tocca sprovincializzarsi ed è meglio abituarci tutti per tempo. La storia conduce lì». E aggiunge che – ammesso che le manovre in tal senso siano davvero in atto – mica stanno inventando inedite meraviglie: «Il primo che mi parlò di un Campionato d’Europa in grado di attirare i capitali giusti, le squadre più forti e un interesse pazzesco da parte dei tifosi è stato Silvio Berlusconi: ed erano molti anni fa». I detrattori della Superlega in questione sanno quindi con chi prendersela, nel caso, ma intanto a Capello dopo essere stato all’epoca tra i primissimi commentatori televisivi di calcio internazionale, la postazione di Fox Sports diventa ora il posto giusto, ponendosi in postazione dopodomani, per dire, a commentare il Clasico spagnolo. Va alle 16.15 di sabato, appunto su Fox Sports, e ogni anno risulta essere il maggior ascolto in assoluto per il canale (che trasmette anche l’incredibile Bundesliga di stagione: sembrava un giochino scontato per colpa del Bayern ma adesso grazie al Lipsia squadra ogm rischia di diventare il torneo più palpitante d’Europa). E dopo il Clàsico, va da sé, sarà il momento giusto per la prima replica di Collezione Capello.