Corriere della Sera, 30 novembre 2016
I «figli della colpa» e la società che cambia
«Era una donna abbottonata e casta, / tanto che scelta fu, tra varie stelle, / a impersonar la vergine ribelle, / santa Giovanna d’Arco», ridacchiava velenoso contro Ingrid Bergman «Il Cavaliere Errante», pseudonimo dell’autore di sarcastici corsivi pubblicati negli anni Cinquanta. E proseguiva con feroce ilarità: «ed una vasta / pubblicità lodava e ingigantiva / le pure doti dell’illustre diva. / Ma in questo mondo, ahimè, cadere è umano / (si son veduti certi capitomboli!): / Ingrid un giorno, capitata a Stromboli, / l’influsso vi subì di quel vulcano / ed all’amore un fiammeggiante osanna / le uscì dal petto. Addio, santa Giovanna!»
La straordinaria attrice svedese era colpevole, agli dei benpensanti, d’aver tradito il marito con Roberto Rossellini e, peggio, di aver fatto col grande regista tre figlioletti. Bollati all’epoca come «figli della colpa». Era una società così chiusa che non solo l’adulterio era reato ma Tilde Sartini, la cameriera di Fausto Coppi, fu convocata in tribunale come testimone del misfatto. Presidente: «Dove dormiva la signora Occhini?» Sartini: «Nella sua camera, quella degli ospiti, di fronte alla stanza del signor Fausto». Peggio: quando nacque Faustino i giornali spiegarono che, legge alla mano, avrebbe potuto essere rivendicato dal marito legittimo della signora. La notizia diffusa lunedì dall’Istat sulla nascita in Italia, nel 2015, di quasi 140.000 bambini nati da genitori non sposati, pari addirittura al 28,7% del totale delle nascite, può dunque sollevare legittime malinconie tra chi ritiene che il matrimonio, magari religioso come un tempo ma perlomeno civile, sia comunque preferibile. Ma certo avrà allargato il cuore a migliaia di «figli della colpa» che soffrirono i pregiudizi di una società ostile. Tanto più nel Sud. Come in provincia di Salerno dove i figli di coppie non sposate sono stati nel 2015 addirittura 1.592. Il triplo di quindici anni fa.
In ogni caso, c’è da riflettere sui tempi dell’«Enciclopedia di polizia» di Luigi Salerno, edita da Hoepli nel 1952. Dove si spiegava che: «È indiscutibile come il danno che dall’adulterio della donna ricade sul marito, sia infinitamente più grave del danno che dall’adulterio del marito ricade sulla moglie: una moglie tradita, dice il Moggione, può essere compianta, un uomo ingannato è ridicolo se ignora, disonorato se sopporta, vituperevole se accetta cinicamente il suo stato…». La violenza mai finita contro le donne viene anche da quella robaccia là…