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 2016  novembre 30 Mercoledì calendario

Il giallo dell’italiano: «Prigioniero in Siria»

«La Farnesina è a conoscenza del video da alcuni giorni e sta seguendo il caso..». È grande la prudenza sul caso di Sergio Zanotti, il 56enne originario di Marone nel Bresciano, apparso in un filmato che lo ritrae come ostaggio di un gruppo jihadista.
L’uomo, un ex imprenditore con precedenti penali per reati legati al Fisco e al patrimonio, era scomparso da casa dopo un viaggio all’estero di pochi giorni programmato in aprile. Non avendo più sue notizie, in maggio, la ex moglie e le tre figlie ne denunciano la scomparsa. Poi più niente, per sette mesi. Fino a ieri, quando Zanotti riappare nel video. Le immagini, girate probabilmente con un telefonino, lo mostrano in ginocchio in mezzo a un campo di ulivi. La barba lunga, addosso la dishdasha di cotone, la tunica bianca araba che si porta in estate. Alle spalle, una persona incappucciata e armata. «Sono (da) sette mesi prigioniero qua in Siria. Prego il governo italiano di intervenire nei miei confronti prima di una mia eventuale esecuzione», è l’appello dell’uomo. In mano, un foglio con la data del 15 novembre.
Il filmato di 19 secondi è stato postato il 21 novembre su Facebook da Almed Medi che in chat con il Corriere si è presentato come Abu Jihad sostenendo di essere un jihadista siriano, di avere informazioni sull’italiano e promettendo di rifarsi vivo presto con «nuove informazioni».
Vicino al filmato, anche il tag di un altro italiano, Raffaele Guido, che, contattato al telefono dal Corriere, si è detto totalmente estraneo alla vicenda, spiegando di non conoscere Zanotti e «di non aver dato peso alla faccenda e di non volergliene dare».
Queste immagini (e una fotografia del passaporto di Zanotti) da Abu Jihad sono passate al sito russo Newsfront che le ha pubblicate il 22, sostenendo di averne verificato il contenuto.
Difficile dunque per il momento ricostruire l’accaduto, come complicato è capire quale sia lo scenario in cui Zanotti si trova e quali siano le sue condizioni. Le poche risposte, per il momento, arrivano dal Copasir, con il presidente Giacomo Stucchi che su Twitter commenta: «Che esista un video è certo, che Zanotti non sia in Italia lo è altrettanto. Prima di capire la reale situazione si possono fare solo ipotesi».