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 2016  novembre 27 Domenica calendario

Riempire il carrello senza sprechi. Ecco come

Premessa inevitabile: la spesa intelligente, quella a prova di spreco, non esiste. E anche se si trovasse un metodo infallibile per comperare esclusivamente quel che serve davvero sarebbe una tristezza assoluta. Non voglio fare l’elogio dello spreco e dell’acquisto inutile. Ci mancherebbe. Ma mettere nel carrello, ogni tanto, qualcosa di non strettamente indispensabile, può anche assolvere a una funzione consolatoria e di gratificazione, in un’esistenza che per molti di noi è quanto mai avara di soddisfazioni.
Ecco nove regole d’oro per fare la spesa senza buttare i soldi e senza riempire il bidone della spazzatura, ma non negandosi sistematicamente qualche acquisto extra.
1) LISTA. Prima di uscire di casa è bene compilare accuratamente una lista della spesa cartacea che preveda tutte le voci indispensabili. Fatene una standard comprensiva di tutte le categorie possibili di prodotti e poi trasferite sulla lista del giorno (o della settimana) quelle che vi servono.
2) EXTRA. Gli acquisti più insidiosi fra tutti sono quelli che avvengono d’impulso, cedendo alla tentazione di mettere nel carrello un cibo che quasi sicuramente non mangeremo o più spesso un oggetto destinato a riempirsi di polvere su qualche scansia. Per non cadere in tentazione c’è un trucco: lasciare una riga vuota alla fine della lista. Prima di afferrare l’oggetto del desiderio trascrivetelo sulla lista indicando anche il prezzo. Nove volte su dieci questo stratagemma funziona e si rinuncia all’inutile.
3) ITINERARIO. A costo di impiegare qualche minuto in più vale la pena di seguire un ordine personale nella sequenza degli acquisti. Ad esempio prima le bevande, poi i detersivi e i prodotti per l’igiene personale, gli antipasti, i primi, i secondi, i contorni e i condimenti. Acqua, vino, birra e bibite, fanno molto volume e riempiono il carrello. Per questo quasi tutti i supermercati li mettono nello scaffale più lontano dall’entrata: il cliente ci arriva dopo aver fatto parecchi acquisti, invogliato dall’effetto «carrello vuoto».
4) PRONTI. A gonfiare lo scontrino sono i cibi pronti da portare a tavola, sotto forma di preparazioni alimentari confezionate nel punto vendita, ma pure surgelati e ortofrutta di quarta gamma, ad esempio l’insalata mista già lavata e imbustata. Vale la pena di perdere qualche minuto in più a casa, per lavare la lattuga o sminuzzare la carota. E il risparmio è assicurato.
5) OFFERTE. Attenzione alle offerte speciali. Spesso i prodotti scontati sono posti in espositori collocati nei punti di maggior passaggio del negozio. Così, però, si trovano lontani dal bancone dove sono esposte le referenze dello stesso tipo. Imbattersi in una birra scontata del 30% ma in bottigliette da 33 centilitri, non significa fare un affarone: può accadere che nella corsia dei beveraggi si trovino birre nella stessa pezzatura ma a prezzi inferiori e di qualità analoga, se non superiore.
6) PAGHI 2 PRENDI 3. Succede anche di confondere l’offerta che sconta del 33% il prodotto con quella che ce ne regala il 33%in più. Nel primo caso spendiamo meno, nel secondo spendiamo di più. Il nostro cervello tende a considerare le due proposte come equivalenti. L’effetto sul portafoglio è però opposto.
7) BANCONI. Molte catene ricorrono tuttora al trucco di collocare i prodotti più costosi nei ripiani centrali del bancone, a portata d’occhio dei clienti. Le vere offerte quasi sempre stanno negli scaffali più bassi e delle volte, per leggere i cartellini dei prezzi, è necessario addirittura inginocchiarsi.
8) DIMOSTRAZIONI. Assieme agli assaggi le dimostrazioni sono pericolosissime: le vendite di una macchinetta per il caffè espresso si moltiplicano per 20 o 30 in presenza di una “demo”. Non sempre chi la acquista ne ha un reale bisogno perché magari ne possiede già una simile, oltretutto perfettamente funzionante.
9) CASSE. Vicino alle casse si trovano gli espositori con i prodotti di piccola taglia ma costosi e più soggetti all’acquisto d’impulso. Basta una sosta di qualche minuto, in attesa che si smaltisca la coda, per farci cadere in tentazione. Per scongiurare il rischio di allungare la mano e mettere nel carrello qualcosa di inutile c’è uno stratagemma: se proprio vi accorgete di aver bisogno di un prodotto esposto alle casse, uscite dalla fila e fate una corsa al reparto dove ci sono pure le marche concorrenti. In 8 casi su 10 vi accorgerete che quello vicino alle cassiere è l’articolo più caro di tutto l’assortimento.