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 2016  novembre 29 Martedì calendario

All’ex sindaca Vincenzi 5 anni per l’alluvione

Genova «Hanno sbagliato tutto, hanno sbagliato tutti e hanno falsificato i documenti per salvarsi» così l’accusa del pm Luca Scorza Azzarà all’allora sindaco di Genova Marta Vincenzi, all’assessore Francesco Scidone e ai responsabili della Protezione civile nel processo per le sei vittime dell’alluvione del 4 novembre 2011. Il giudice Adriana Petri ha accolto la tesi dell’accusa e ha condannato Vincenzi a 5 anni di reclusione (3 anni e 7 mesi per disastro e omicidio colposo plurimo e 1 anno e 5 mesi per falso), l’ha assolta insieme agli altri imputati dal reato di calunnia nei confronti di un volontario. Condannati Scidone a 4 anni e 9 mesi, Gianfranco Del Ponte a 4 anni e 5 mesi, Pierpaolo Cha a un anno e 4 mesi, Sandro Gambelli a un anno. Unico assolto il coordinatore dei volontari Roberto Gabutti. Una sentenza letta in un silenzio tesissimo alla presenza dei familiari delle 4 donne e delle 2 bambine travolte e uccise dall’onda di fango del Fereggiano.
Il marito e padre di Shpresa Djala, 23 anni, Gioia, di 8, e Janissa di uno, ha detto di essere grato «per questa sentenza che riconosce la responsabilità nella distruzione della mia famiglia. Spero che nessuno debba più morire così. La giustizia ultima è nelle mani di Dio». Durissimo Marco Costa, padre di Serena, 19 anni: «In questo processo non ho mai visto l’ombra di un pentimento in chi oggi è condannato. Spero che la sentenza li faccia riflettere e crescere. L’unica consolazione è che tutto questo è servito ad aumentare l’attenzione sulla prevenzione, oggi le scuole le chiudono quando c’è rischio alluvione».
La mancata chiusura delle scuole e poi di alcune strade nel momento in cui il pericolo era ormai evidente è uno dei punti chiave del processo: 5 delle 6 vittime dell’alluvione stavano uscendo da scuola o erano andate a prendere un familiare. Ricostruendo la tempistica dirigenti e politici, secondo la condanna, falsificarono i verbali anticipando l’onda di piena di mezz’ora per coprire i propri sbagli. Il giudice ha stabilito risarcimenti immediatamente esecutivi per oltre 4,5 milioni di euro.