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 2016  novembre 27 Domenica calendario

Terra, palla da baseball. Nettuno invece da basket

La terra ha un diametro medio di circa 12.700 chilometri, Marte di 6.800 mentre Nettuno sfiora i 50 mila. Si potrebbe proseguire indicando le misure degli altri pianeti del sistema solare e così far capire le diverse grandezze. Oppure si può provare a ottenere lo stesso risultato riducendo in scala il sistema solare e usando come riferimenti oggetti che tutti, anche i bambini, conoscono.
È ciò che fa David J. Smith nel libro per bambini Se... Sorprendenti idee per conoscere il mondo, edito da Motta Junior. Il titolo rimanda proprio alla formula grazie alla quale si passa da un mondo di riferimento all’altro: se i pianeti fossero palle, allora la Terra – per mantenere le proporzioni – sarebbe una palla da baseball, Marte una palla da golf e Nettuno un pallone da basket. E così via con Mercurio, il più piccolo, che somiglia a una pallina da ping pong del diametro di 4 centimetri, e Giove, il più grande, che vale quanto una palla da esercizi (diametro 55 centimetri). E il Sole? Mille volte Giove. Restando nel mondo delle palle, se volessimo collocare i pianeti su un campo da calcio: il Sole si troverebbe sulla linea di porta, la terra sul dischetto del rigore, Giove oltre la metà campo, Saturno sulla linea di porta avversaria.
Invece per farsi un’idea di quanto si estende la nostra galassia, Smith suggerisce di immaginare la Via Lattea come un piatto, allora il nostro sistema solare – con il Sole e i pianeti – sarebbe un minuscolo granello di sabbia su quel piatto.
Insegnante e scrittore per ragazzi, americano, Smith usa scale di grandezza, linee del tempo e mappe. «Il nostro mondo e il nostro universo – osserva in una Nota per genitori e insegnanti – sono pieni di oggetti e idee troppo grandi per essere afferrati. Riducendoli in scala possiamo finalmente metterli a fuoco». Nel libro Smith, oltre allo spazio, «misura» anche il tempo, la storia, la vita umana, i continenti, la distribuzione delle specie viventi, della popolazione e delle ricchezze naturali e materiali. Per ogni argomento l’unità di misura è la doppia pagina che a ogni sfoglio regala al lettore, bambino e adulto, la soddisfazione di abbracciare con un colpo d’occhio un argomento complesso, articolato, se non infinito. Così, se la storia della Terra, lunga 4,5 miliardi di anni, fosse compressa in un solo anno le prime forme di vita arriverebbero intorno al 20 marzo, a fine giugno cadrebbe la prima Era glaciale, mentre per la comparsa dell’uomo occorrerebbe attendere fino al 31 dicembre. E se usiamo come scala non un calendario ma un film di due ore gli uomini apparirebbero solo all’ultimo secondo.
Se, infine, la Terra fosse una mela? Smith invita i bambini con l’aiuto di adulti a fare un esperimento: dividere la mela in quattro spicchi. Di questi, tre rappresentano le superfici con acqua e solo uno è la terraferma; da questo quarto, tolti deserti, paludi e zone inospitali, la parte abitabile si riduce a un ottavo; considerando solo la parte di terra utilizzabile per la coltivazione si scende a un trentaduesimo. Un trentaduesimo di mela per sfamare sette miliardi di persone: sorprendente (e un po’ preoccupante).