ItaliaOggi, 26 novembre 2016
«Pagherà gli studi ai dipendenti». L’azienda toscana Irplast finanzierà 360 lavoratori per farli tornare sui banchi di scuola per poter competere sui nuovi mercati internazionali
Tornare sui banchi di scuola non è semplice. Soprattutto quando hai già un lavoro e non hai tempo per riaprire i libri. Servirebbe un buon incentivo. L’amministratore delegato di un’azienda toscana ha scelto il più convincente: i soldi. Per poter conquistare nuovi mercati, pagherà i suoi dipendenti affinché portino a termine gli studi e approfondiscano le loro conoscenze.
Fausto Cosi è l’ad di Irplast, un’azienda che ha la sede principale a Empoli e che produce film in polipropilene per i pacchetti di sigarette. Irplast detiene il 30% del mercato in Europa, Turchia e Russia, ma esporta anche in Africa e in Sudamerica. Oltre alla pellicola per i pacchetti di sigarette, l’azienda toscana fabbrica etichette per bottiglie d’acqua e bibite che si trovano su 300 milioni di confezioni. Il fatturato, nel 2016, è stato di 94 milioni di euro, mentre, nel 2017, si prevede che possa aumentare sino a 98 milioni.
Cosi, però, è un imprenditore ambizioso. E vuole crescere ancora. Secondo l’amministratore delegato di Irplast, per accedere ad altri mercati, per esempio quello cinese, serve preparazione, cultura, occorre aver studiato e conoscere le lingue. Oltre alle assunzioni, Cosi si occupa della formazione del personale e, d’ora in avanti, finanzierà anche gli studi dei suoi dipendenti. «Stiamo per firmare un accordo storico coi sindacati», ha spiegato al Tirreno. «Per noi i titoli di studio sono fondamentali. Vogliamo conquistare ulteriori fette di mercato, ma bisogna essere preparati».
Pochi giorni fa, l’imprenditore toscano ha illustrato la sua strategia al sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti. Il quale ha visitato lo stabilimento insieme col sindaco di Empoli, Brenda Barnini (Pd), col deputato dem Dario Parrini e col consigliere regionale Enrico Sostegni. Il piano di Cosi, denominato “Torna a scuola”, prevede incentivi per i dipendenti che decidono di rimettersi a studiare.
L’investimento è importante: si va da 1000 euro per il conseguimento del diploma di scuola superiore a 2400 euro, in due anni, per la laurea magistrale, sino a 1000 euro all’anno per chi otterrà la laurea triennale, più un bonus di 500 euro dopo la discussione della tesi. Tutti i 358 lavoratori di Irplast, compresi quelli che lavorano nelle sedi distaccate in Abruzzo, potranno riprendere il proprio percorso scolastico e beneficiare degli incentivi dell’azienda.
L’organico, rafforzato da 60 recenti assunzioni, è al completo, ma Cosi non esclude nuovi contratti di lavoro. «Questo è stato possibile grazie al Jobs act e agli altri provvedimenti in materia fiscale del governo, che ci hanno permesso di risparmiare 400mila euro», ha sottolineato l’ad. «La metà dei nuovi assunti sono ingegneri: abbiamo cambiato il volto dell’azienda con la convinzione che la formazione e la motivazione delle persone, unitamente agli investimenti in ricerca e nuove tecnologie, siano gli elementi fondamentali dell’innovazione per una sempre maggiore competizione internazionale».
Per allargare i confini di Irplast, però, è necessario conoscere le lingue. «È fondamentale, altrimenti restiamo fuori dai giochi con certi interlocutori», ha aggiunto Cosi. «Per fare un esempio: stiamo per assumere una ragazza cinese che sarà la nostra portabandiera in Oriente, dove, al pari dell’Africa, c’è il nostro futuro». Per guardare avanti occorre tornare indietro. Sui banchi di scuola.