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 2016  novembre 26 Sabato calendario

Non solo soldi dietro lo sciopero Lufthansa



Oggi è il quarto giorno di sciopero dei piloti di Lufthansa. E andrà avanti a oltranza, hanno fatto sapere ieri. Anche se il loro potente sindacato, Verein Cockpit potrebbe risedersi al tavolo con l’azienda già in questo fine settimana. La compagnia aerea ha avanzato ieri una nuova proposta di mediazione, offrendo aumenti del 4,4% e un una tantum che vale 1,8 stipendi. Intanto il quattordicesimo sciopero in due anni ha lasciato a terra 345mila passeggeri in mezza Europa e sta costando alla compagnia circa 10 milioni di euro al giorno. Lo ha precisato ieri una portavoce.
In quattro giorni sono stati cancellati 2.755 voli su 12mila. Oggi saranno soprattutto i voli a lungo raggio a sparire dai tabelloni e 30mila passeggeri saranno costretti a trovarsi un’alternativa. Gli alberghi vicino agli aeroporti delle principali città tedesche sono strapieni. Gli aerei delle controllate compagnie low cost Eurowings e Germanwings, ma anche AUA, Swiss, Brussels e Air Dolomiti hanno continuato invece a volare regolarmente.
Ufficialmente i piloti tedeschi scioperano per ottenere un aumento di stipendio, i rinnovi sono congelati da anni e loro chiedono un incremento del 22% in busta paga. Ma va considerato che già per contratto beneficiano di un aumento automatico del 3% all’anno come una sorta di adeguamento a un’inflazione che viaggia ormai da anni attorno all’1%.
La verità è che il sindacato vorrebbe anche avere voce in capitolo sulle strategie aziendali. Lufthansa vorrebbe trasferire molte attività sulla controllata low-cost Eurowings e abbattere i costi fino al 40%, buste paga comprese. E loro non ci stanno.
Un anno fa, proprio per la pretesa di mettere bocca sui piani industriali, un tribunale aveva vietato le proteste di Verein Cockpit interrompendo una lunga e estenuante catena di blocchi totali dei cieli. Il giudice aveva ritenuto la vertenza al di fuori delle competenze di un sindacato. A quel punto, i piloti hanno ricominciato a incrociare le braccia per ottenere stipendi più alti. Ufficialmente.