Il Messaggero, 23 novembre 2016
Nel 2016 ciascun italiano vale 2.450 euro in meno
ROMA Anche i ricchi piangono. Quest’anno in Italia hanno versato lacrime almeno in undicimila: sono coloro che – secondo il Global Wealth del Credit Suisse, giunto alla settima edizione – nel 2016 sono usciti dalla classifica di chi, tra patrimonio immobiliare e finanziario, possiede l’equivalente di almeno un milione di dollari. Nel Bel Paese i super-ricchi erano un milione e 143.000 lo scorso anno, sono 1 milione e 132.000 del 2016. Undicimila in meno, appunto. E purtroppo non sono i soli ad aver subìto una diminuzione dello stock di ricchezza nel periodo 2015/2016: tra entrate decurtate dalla crisi e investimenti finanziari che quando va bene non rendono nulla, ogni italiano adulto ha perso in media il 6,1% della ricchezza mobiliare a cambi correnti, il 5,8% a cambi a costanti. Anche il valore delle case è diminuito, ma non sempre e non dappertutto. Cosicchè la perdita complessiva (tra mobiliare e immobiliare) si riduce a -1,1%. In soldoni, secondo il rapporto, il calo della ricchezza media netta per italiano adulto è di oltre duemila dollari che ai cambi di ieri significa circa 2.450 euro, visto che si passa dai 204.601 dollari dello scorso anno (216.877 euro) a 202.288 dollari (214.425 euro).
CLUB ESCLUSIVI
L’Italia in ogni caso resta un Paese dove il club dei Paperoni ha un notevole numero di iscritti: perché se è vero che sono solo l’1,86% dell’intera popolazione (l’anno scorso erano l’1,88%), restano pur sempre il 3,4% dei milionari mondiali. E comunque non tutti hanno visto il loro stock di ricchezza calare. Anzi: nel prive’ del club, quello dove hanno accesso solo i magnati con almeno 50 milioni di dollari, sono riusciti ad entrare 400 italiani in più (in totale ora sono 3.300, settimo posto nella classifica mondiale).
Certo niente a che vedere con gli amici di Trump negli Stati Uniti (dove si concentra il 41% dei ricchi del mondo), ma il nostro club dei milionari è molto più affollato di quello spagnolo (1%) o di quello Svizzero (2%, ma si parla solo dei non residenti). Meno rispetto a Francia, Germania e Cina (tutti al 5%) e molto sotto al club inglese (7%). Con la Brexit, però, la classifica rischia di essere stravolta velocemente: dal referendum ad ora oltre quattrocentomila sudditi della regina per effetto della svalutazione della sterlina e delle perdite in borsa, hanno visto la loro ricchezza scendere sotto l’asticella del milione di dollari equivalente. Complessivamente gli inglesi con la Brexit hanno già visto bruciare 1,5 trilioni di ricchezza, in media circa 33.000 dollari per adulto.
A livello globale ogni adulto possiede in media 52.800 dollari. Complessivamente la ricchezza totale nel 2016 è cresciuta di 3,5 trilioni di dollari, raggiungendo i 256 trilioni di dollari totali (+1,4%). Una crescita scarsa, appena «in linea con l’aumento del numero di adulti a livello mondiale». Per capire: prima della crisi del 2008 la crescita della ricchezza mondiale era a doppia cifra. Numeri che rimarranno un sogno ancora per molto, il rapporto è chiaro: nel medio termine si prevede solo «una accelerazione moderata».