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 2016  novembre 23 Mercoledì calendario

Milano, 430 supercar in vendita. 
L’asta dei record di Sotheby’s

Settantatré Porsche, 63 Jaguar, 47 Ferrari, 34 Alfa Romeo, 23 Maserati... La chiamano «Duemila ruote» ma è un’approssimazione per difetto. Quella che si annuncia come la più grande asta di auto e moto mai battuta in Europa conta infatti oltre 430 macchine tra supercar e modelli d’epoca, 150 moto, 60 barche, centinaia di biciclette e migliaia di mirabilia automobilistiche. 

La Fiera di Milano Rho nel prossimo weekend si trasformerà in un’immensa «wunderkammer» per contemporanei esteti dell’auto, una grotta di Alì Babà zeppa di gioielli a due o quattro ruote. Non a caso la «community» mondiale degli appassionati è in allerta da tempo e si presenterà in massa. L’asta-monstre se l’è infatti aggiudicata Sotheby’s e ci vorranno tre giorni (dal 25 al 27 novembre) per battere gli 800 lotti.

Un evento quasi storico nel settore, non solo per la quantità e qualità dei pezzi, ma perché tutti provengono da un unico collezionista, un imprenditore del Nord Est, la cui azienda è finita in bancarotta e la sua leggendaria collezione confiscata per via di un’evasione milionaria. L’asta infatti dovrebbe anche andare a ripianare i debiti con l’erario...

«Verranno tutti da tutto il mondo», assicura Agustin Sabatié-Sagat, ingegnere meccanico e manager esperto per le aste d’auto di RM Sotheby’s, che dieci anni fa ha curato anche la vendita del parco auto personale di Bernie Ecclestone. «Sono 15 anni che lavoro nelle aste e per questa in particolare mi ha già chiamato l’80% dei nomi della mia rubrica». Pare infatti che questa collezione, di cui si favoleggiava da tempo, venga vista come una sorta di «grande abbuffata» per gli «affamati» del settore, quelli a caccia di pezzi rarissimi o anche solo di buoni affari.

Trattandosi di un’asta fallimentare, infatti, fa sì che sia «senza riserva», ovvero che non ci sia prezzo «di difesa» e cioè che se non ci sono offerte ci si può aggiudicare il lotto al di sotto della stima. «Questa vendita ha innescato un fenomeno interessante, gente che non comprava auto da dieci anni si è risvegliata e oltre ai collezionisti si muoveranno persone che qui faranno il loro primo acquisto; verranno da Australia, Sudamerica, Usa, Canada, Libano Russia...». 

Le «star» più ambite di «Duemila Ruote», manco a dirlo, sono delle Ferrari. La prima in assoluto è una 275 GTB Alloy del 1966, stimata intorno ai due milioni e mezzo di euro per via della carrozzeria in alluminio e dei sei carburatori voluti dal proprietario al posto dei tre «di serie». Ci sono poi altre Ferrari intorno al milione (una F40 del 1992, una 365 DTB/ Daytona del 1965 e una 365 GTC del 1969) e una Maserati MC12 prodotta in 50 esemplari. Oltre ai gioielli ci sono poi delle belle scoperte. «Come la Lancia Fulvia Zagato che se fosse normale varrebbe 20 mila euro mentre avendo corso tre anni in campionato arriva a valerne 120 mila», sorride Sabatié-Garat. E come la Jaguar E-Type (quella di Diabolik) che il proprietario comprò dal batterista dei Pink Floyd Nick Mason. O come il bolide d’acqua Miura Cuv38 che monta due motori Lamborghini da 8000 cc ciascuno. Questi gli highlights. Per chi non può permetterseli restano parecchie Porsche, moto, bici e tantissimi «automobilia», dalle insegne al neon della Esso o della Texaco, a pompe di benzina vintage, volanti, cerchioni e persino slitte e bob. Ovviamente da competizione.