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 2016  novembre 23 Mercoledì calendario

In Toscana gira la meningite, ci sono stati due morti in 24 ore, l’altro lunedì s’erano presentati a chiedere la vaccinazione in 42, ieri sono stati quasi 150

In Toscana gira la meningite, ci sono stati due morti in 24 ore, l’altro lunedì s’erano presentati a chiedere la vaccinazione in 42, ieri sono stati quasi 150.

Che cosa si sa di questi due morti?
Il caso di ieri riguarda un’insegnante di Rimini, abitante però a Viareggio. Pensionata dall’anno scorso, 64 anni. Si chiamava Lilia Agata Caputo. L’hanno portata all’ospedale di Livorno, ma non c’è stato niente da fare. Aveva la febbre, alta, dal 24 ottobre. All’analisi s’è visto che si trattava di meningite pneumococcica, non contagiosa. Quindi, in definitiva, non preoccupante. Il decesso di domenica a Firenze, invece, è certamente dovuto a meningite C, quella pericolosa. Si tratta di un’immigrata russa di 45 anni che faceva la domestica a Firenze. È arrivata all’ospedale di Santa Maria Nuova alle 5 di mattina e alle 7 è spirata. I medici avevano già inviato i campioni dei prelievi al laboratorio del Meyer, diretto da Chiara Azzari, e il responso è arrivato subito: meningococco C.  

Perché questo è più preoccupante dell’altro?
Questo è infettivo, passa non solo da un malato all’altro (un evento, tuttavia, che grazie ai vaccini non succede da dieci anni), ma abita anche in portatori sani. Quando ci si trova in ambienti chiusi, il portatore sano, ignaro, può infettare chi gli sta vicino. La donna russa, come ha raccontato il suo compagno, aveva sintomi tipici, soprattutto un violentissimo mal di pancia. L’ufficio di igiene dell’azienda sanitaria fiorentina è alla ricerca di tutte le persone che hanno contattato la donna negli ultimi dieci giorni. Dovranno curarsi con gli antibiotici e la stessa cosa dovrà fare il personale sanitario che l’ha seguita. La struttura del Santa Maria Nuova è una di quelle che ha trattato il maggior numero di casi di meningite.  

Come si spiega la meningite in Toscana?
Sembra che il focolaio sia stato acceso nel 2012 dalla nave da crociera Msc Orchestra. Attraccò a Livorno e aveva a bordo quattro casi: un indonesiano, un lavapiatti pakistano, un brasiliano e un italiano di 47 anni che era quello che stava peggio. Si praticò la profilassi a tutti e tremila passeggeri, tra cui c’erano 600 bambini. La maggior parte dei casi riguarda infatti bambini con meno di 4 anni. A bordo l’aveva portata un’americana del Tennessee che s’era curato il mal di schiena con un farmaco a base di corticosteroidi e questo farmaco s’era contaminato con il batterio aspergillus in un laboratorio del Massachussets.  Negli Stati Uniti la malattia s’era diffusa in nove stati, aveva mandato all’ospedale 91 persone e ne aveva uccise nove.

• Quanta gente muore di meningite, in media?
In Toscana sono morti da meningococco C dodici persone in due anni. In Italia contraggono la malattia - sto citando dati del Comitato Nazionale contro la Meningite - mille persone all’anno. L’8-14% di queste perde la vita. Nel mondo i casi sono mezzo milione all’anno, di cui circa 50 mila letali. I ceppi sono diversi, B e C in Europa, Y negli Stati Uniti, A in Asia. In Africa operano i ceppi A e C. Nel 1996 provocarono la più grave epidemia della storia, 250 mila malati e 25 mila morti.


• Ma la meningite che malattia è?
Non è neanche una malattia, ma una grave complicazione provocata da un insieme di infezioni. Schematicamente: si tratta di un’infiammazione delle membrane che avvolgono il cervello. Porta febbre, mal di testa, nausea, vomito, rigidità alla nuca. Il tempo di incubazione varia da 2 a 10 giorni, ma nella grande maggioranza dei casi è di 3-4 giorni. Il guaio è che si può confondere con l’influenza e questo fa tante volte ritardare il ricorso al medico e alle cure. Se non ci si cura, si muore una volta su due. Ma, anche curandosi, 5 o 10 volte su cento si finisce all’altro mondo. C’è un buon 20 per cento di casi, poi, in cui non si muore, ma si sopportano gravi conseguenze neurologiche. L’andamento della malattia è questo: entro 12 ore dall’infezione mani e piedi diventano freddi, le gambe fanno male in un modo che non è normale, la pelle cambia colore. Dopo 13-22 ore la nuca si irrigidisce, arriva un violento mal di testa. Si sviene, non si sopporta la luce. Entro così nel dettaglio solo perché arrivare dal medico in tempo, cioè allarmarsi per quello che sta succedendo, è essenziale. La media dei morti da meningite fa vedere che il malato arriva in genere dal dottore alla diciannovesima ora. Anche se i casi sono pochi, l’effetto sociale è assai ampio. D’altra parte le ricerche possono essere finanziate solo dallo Stato, perché il basso numero dei malati rende poco remunerativo il commercio dei farmaci relativi. Concetto che magari è difficile da accettare. Ma purtroppo è così.