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 2016  novembre 22 Martedì calendario

Berlusconi e quel «regalo» di Ennio Doris

Ieri a San Siro un visibilmente contento Silvio Berlusconi si è goduto l’acclamazione dello stadio in quello che forse è stato il suo ultimo derby da patron del Milan. Ma forse l’ex premier ed ex cavaliere era ancora più contento per il regalo che il suo amico e storico socio d’affari Ennio Doris gli ha recapitato: il prossimo anno Banca Mediolanum, fresca della cessione di Banca Esperia, aumenterà il dividendo. Musica per le orecchie di Marina Berlusconi, la figlia primogenita che comanda la cassaforte di famiglia e detiene il 30% di Mediolanum. Il regalo, peraltro, arriverà già la settimana prossima perché il gruppo di risparmio gestito pagherà un primo acconto sulla cedola del 2017. E non sarà nemmeno il solo dono per Berlusconi: sotto l’albero ci sarà anche l’assegno da 740 milioni dei cinesi per il Milan. Fininvest trabocca liquidità: quasi 900 milioni. Negli otto anni della crisi infinita dell’Italia, Mediolanum è stata la gallina dalle uova d’oro per la famiglia Berlusconi. Mentre il mondo dell’editoria, tv e carta, soffriva, Doris ha staccato un mega assegno da oltre 1 miliardo agli azionisti: a tanto ammontano la quota parte dei dividendi accumulati dal 2009. La quota parte di Fininvest è stata di 350 milioni: un fiume di denaro che ha consentito all’impero Fininvest di reggere gli urti della tempesta perfetta. Non a caso, la holding ha dato feroce battaglia contro la decisione della Bce di imporre la vendita proprio della quota in Mediolanum, dopo la condanna di Berlusconi. Mediolanum è una partecipazione troppo important e per perderla. Dal canto suo, Banca Esperia non era proprio quello che si definirebbe un campione di redditività: 3 milioni di utile nei 9 mesi del 2016 (appena lo 0,03% sugli asset). Si capisce dunque la soddisfazione di Doris: 141 milioni di incasso, ma soprattutto 600 milioni di crediti che si “liberano”. 
Ora il dividendo, l’anno scorso di 30 centesimi (raddoppiato dal 2009), sarà ulteriormente incrementato. Per Fininvest l’incasso potrebbe salire a 80 milioni. Il 2017 si preannuncia sin da ora ricco per la famiglia Berlusconi: nei mesi scorsi Fininvest ha già staccato un assegno da oltre 90 milioni di euro alla famiglia Berlusconi per il secondo anno consecutivo. Si tratta di un maxi dividendo «di metà esercizio», legato alla distribuzione di parte delle proprie riserve: se lo scorso anno, era ammontata a 81,5 milioni di euro, quest’anno la holding è stata più generosa. Ma è una generosità motivata dall’incremento del tesoretto. Oltre al regalo di Doris, Fininvest si prepara a un altro super introito, quello della vendita del Milan. Dopo anni di tentennamenti, Berlusconi si è deciso a passare la mano. Con enormi benefici per il suo gruppo: 540 milioni di incasso, il deconsolidamento di 220 milioni di debiti del club. L’amore viscerale di Silvio per il calcio è arcinoto, ma il club, peraltro a digiuno di trofei da troppo tempo, era divenuto una zavorra insopportabile di perdite. 
A fine 2016 la famiglia Berlusconi brinder à a un anno cruciale della sua storia, in cui ha ridisegnato completamente il suo impero. Addio, dopo 30 anni, al Milan. Mondadori che è diventata il più grande editore di libri in Italia (dopo la conquista di Rcs Libri). La tegola, da mezzo miliardo, del Lodo Mondadori è un ricordo lontano. Rimane un unico neo, in casa Berlusconi: il buco di Mediaset. La tv del Biscione in nove mesi ha perso 115 milioni. Tutta colpa della pay tv Premium e del “gran rifiuto” del promesso sposo Vivendi. Il 2016 si chiuderà di nuovo in perdita, dopo che la tv nel 2015 era tornata in pareggio. E dunque niente dividendi. Ma forse ci penserà Mondadori a mediare un po’: la casa editrice, sotto la guida di Ernesto Mauri, è invece tornata in utile nel 2016. Quello che si perde da una parte, si recupera dall’altra.