la Repubblica, 22 novembre 2016
Alitalia, svolta low cost e piano frena-stipendi
ROMA Alitalia cerca la svolta. Domani si terrà un primo cda decisivo sulla via del rilancio: il difficile obiettivo da centrare è il pareggio operativo nel bilancio 2017. E con un occhio ai conti i vertici della compagnia sono pronti a mettere sul tavolo una serie di interventi che vanno dal lancio di un marchio low cost, al taglio di circa 300 impiegati all’esternalizzazione dell’information technology, con il passaggio di circa mille addetti ad altre società.
Nulla è ancora deciso: l’incontro di domani costituisce il primo passo e i vertici della compagnia si rivedranno anche nelle prossime settimane per mettere a punto un piano che non si annuncia tenero. I sindacati di categoria sono già in allarme e pronti a respingere la trasformazione di Alitalia Cityliner in un braccio low cost sul breve-medio raggio.
Al momento sembrano certi alcuni interventi che riguardano i naviganti: una delle soluzioni affacciate dal management per alleggerire il costo del lavoro è quella di rivedere i contratti in scadenza di piloti e assistenti di volo dando, di fatto, una sforbiciata ai passaggi di carriera e quindi ai moltiplicatori di stipendio per i comandanti e gli ufficiali con una maggiore anzianità di servizio.
La revisione dei contratti è comunque l’anticamera della creazione di un vero e proprio marchio alternativo a Ryanair e easyJet e al potenziamento dei voli di lungo raggio. Il piano che si sta delineando prevede infatti la messa a terra di 13 aerei di medio raggio e l’arrivo di almeno 4 da utilizzare sull’intercontinentale.
Cityliner, la linea regionale di Alitalia, in prospettiva è al centro di questo cambio di passo ed è destinata ad offrire un servizio più economico e vicino agli standard delle low cost. In futuro tutto il gruppo Alitalia avrà un maggior numero di opzioni per i passeggeri: si potrà scegliere il solo posto con bagaglio a mano oppure prenotare un volo in business scegliendo il livello di servizio preferito dal menu all’assistenza a terra.
Ci sono però degli scogli da superare: il contratto Cityliner prevede che gli aerei utilizzabili per applicare i contratti più vantaggiosi, non pesino oltre le 52 tonnellate e quindi – in mancanza di una revisione di questa postilla non sarà possibile il travaso in Cityliner dei voli Alitalia di breve e medio raggio operati con i più pesanti A320. L’idea è comunque quella di comprimere il costo del lavoro in maniera decisa e di ridurre i collegamenti sulla rete italiana.
Infine, c’è un colpo a sorpresa riservato agli “alleati” di Air France-Klm: Alitalia sta ridiscutendo i termini degli accordi con i franco-olandesi che scadono nel 2017. Lo stesso potrebbe avvenire a breve con l’alleanza Sky Team e la joint venture tra Europa e Nord America che vede Alitalia in posizione di sudditanza sulle rotte. Per ottenere il massimo gli italo- arabi stanno minacciando di volersi gettare tra le braccia della concorrenza. Tra i papabili Star Alliance e Lufthansa, chiamata in causa come possibile nuovo alleato di Etihad, vero “padrone del vapore” Alitalia.