Il Sole 24 Ore, 20 novembre 2016
Legislatura, 8 leggi su 10 vengono dal Governo
Tutte insieme hanno occupato decine di numeri della Gazzetta Ufficiale: 2.700 articoli per 12.218 commi. E la bellezza di 8 milioni di caratteri. Sono le leggi d’Italia col timbro della 17esima legislatura. Quella che va dai 43 giorni di Mario Monti ai 299 di Enrico Letta agli ormai mille e più giorni di Matteo Renzi. Che dopo il fatidico “Enrico stai sereno” il 22 febbraio del 2014 traslocò invece a palazzo Chigi con un muto (e acido) passaggio di consegne della mitica campanellina simbolo del premier che presiede il Consiglio dei ministri.
Mille e più giorni ormai di Renzi, ma quasi 1.400 di una legislatura che al referendum del 4 dicembre potrebbe giocarsi tutto. O quasi. Con un bottino di leggi ragguardevole, almeno come numeri, dato che il riconoscimento della qualità è anche questione di sentimento e di giudizi personali. E politici, ovviamente.
Tant’è. I numeri ci dicono, anzi confermano e se possibile rafforzano, quella che ormai è prassi. Non sempre commendevole, anche se sta nella logica delle cose. Con i decreti legge che impazzano e le leggi col marchio del Governo che la fanno da padrone pressoché assoluto, e che potrebbe trasformarsi in un en plein nel combinato disposto riforma costituzionale-Italicum. Ebbene, le leggi hanno toccato quota 271, in pratica una ogni 6,1 giorni. Con 69 decreti convertiti, la media di 1,5 al mese. E le ratifiche esplose a 114, ben 2,6 al mese. In tutto i Governi hanno collezionato 221 leggi, l’82% circa del totale. Le briciole sono rimaste invece ai provvedimenti di origine parlamentare, ma purtroppo è prassi appunto. Sopra la prassi, invece, è andato Renzi: con il decreto fiscale e quelli sul terremoto, la prossima settimana supererà ancora il suo record sui voti di fiducia, galoppando oltre il traguardo dei sessanta. Senza scordare le ripetute fiducie già messe in preventivo anche per la manovra. Chiunque vinca al referendum.
In tutto questo, i decreti legge meritano un capitolo a parte. Su di loro si sono concentrati sempre di più i voti fiducia. Ma non solo. Da soli occupano quasi la metà dei 2.700 articoli (arrivano a 1.236), un numero maggiore di commi (5.698 contro 5.520) e poco meno della metà dei caratteri di tutte le leggi approvate (quasi 3,9 milioni contro 8,1). Ingrossandosi a dismisura nel cammino parlamentare. In totale sono cresciuti del 59% circa. Del 52,8% quando al Quirinale stava Giorgio Napolitano, e del 70,7% con Sergio Mattarella al Colle. Ma attenzione: con Napolitano i testi originari contavano 377 articoli e 1.489 commi, con Mattarella rispettivamente 206 e 719. In tutto questo fin qui Matteo Renzi un primato lo ha concesso a Enrico Letta: dall’ex sindaco è arrivato 1 decreto ogni 18 giorni, dal professore ora a Parigi 1 ogni 12. Anche se Letta ha dovuto in parte continuare il “lavoro sporco” di Monti. E navigare in acque di mercati internazionali più volubili. «Stai sereno chi?».