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 2016  novembre 19 Sabato calendario

Un’economia che va oltre la bicicletta

A Romail Maxxi ambisce a diventare museo “bike friendly” fornendo una serie completa di servizi per i visitatori a due ruote: un punto di assistenza tecnica, libri e cartine, piattaforma di interscambio, sconti per chi noleggia biciclette e per i possessori della Grab Card. 
I 40 km di ciclovia del Grab, il Grande raccordo anulare per bicicletta che attraversa Roma, si stanno infatti trasformando in un’innovativa piattaforma di servizi: aziende ed enti si appoggiano alla comunità di appassionati della bicicletta per offrire sconti e servizi ad hoc. Lo stesso potrebbe realizzarsi attorno alle altre grandi infrastrutture ciclabili italiane: dalla corsia che già oggi attraversa il Trentino Alto Adige e che punta ad arrivare a Firenze al progetto VenTo che connetterà Venezia con Torino seguendo il corso del Po (investimento di 80 milioni di euro con indotto stimato di 100 milioni l’anno e 2mila posti di lavoro per un percorso che collegherebbe un migliaio di beni culturali con un unico filo narrativo), il plotone dei cicloturisti si trasforma in una ricca opportunità. Punti di assistenza e di ristoro, alberghi per ciclisti, negozi dedicati, itinerari secondari alla scoperta di aree di interesse turistico ed enograstronomico potranno dare vita a un’economia dai confini difficilmente tracciabili. In Italia il giro d’affari del cicloturismo si aggira su 1,5 miliardi di euro, mentre in Germania supera i 16 miliardi. 
Il cicloturista medio è di sesso maschile, ha tra 45 e 55 anni ed è dotato di livello di reddito medio-alto. Se anche le previsioni che stimavano per il cicloturismo una quota del 12% sui viaggi turistici in Europa, il potenziale di crescita è evidente alla luce di un turismo a maggior permanenza e con più alta spesa giornaliera. A esplorare le prospettive è uno studio che fa i conti in tasca all’economia della bicicletta curato da Silvia Sopranzetti per la Fondazione Manlio Masi, reso noto ieri al Forum sulla bikeconomy che si chiude oggi al Maxxi di Roma.
«Il forum rappresenta un’occasione per permettere a tutti gli interessati, dagli enti pubblici alle istituzioni alle imprese, di prendere coscienza che la bicicletta, pensata come mezzo di trasporto all’interno di un sistema intermodale cittadino, rappresenta un’enorme opportunità», commenta Gianluca Santilli, professionista romano diventato il mentore dell’economia su due ruote: «È stato un momento di condivisione di esperienze, soluzioni e competenze che possono innescare un circolo virtuoso a favore della salute, dell’ambiente, del traffico urbano e della qualità della vita».
Perché la bikeconomy va oltre la semplice produzione e della vendita – l’Italia è comunque il primo produttore europeo con un giro d’affari da 1,2 miliardi, per la metà di export -, andando a coinvolgere tanti altri aspetti che portano la stima a un totale di 200 miliardi di euro a livello europeo. Quasi più della metà di questa cifra (110 miliardi, secondo le stime dell’Organizazione mondiale della sanità) è costituita dai risparmi in termini di spesa sanitaria derivanti da un uso diffuso della bicicletta: la maggior attività fisica si concretizza infatti in una riduzione dell’obesità, delle malattie cardio-vascolari e dell’ipertensione. L’idea di una “città senza auto” è già entrata nella logica urbanistica, tanto più che la congestione stradale ha costi sociali ed economici elevatissimi, superiori ai 50 miliardi di euro per l’Italia. E la riduzione delle emissioni rientra negli obiettivi dell’Accordo di Parigi, permettendo anche di migliorare l’aria, con una conseguente riduzione dei rischi per la salute.
Per le città a saliscendi, a partire da Roma, viene in soccorso la tecnologia: la pedalata assistita si candida a essere una soluzione ideale per le distanze più lunghe e per percorsi con salite. Permettendo anche a un professionista in giacca e cravatta di presentarsi all’appuntamento in forma impeccabile. In tutti i sensi.