Libero, 19 novembre 2016
Erdogan legalizza lo stupro sui minori
Il presidente turco Tayyip Erdogan continua con foga la islamizzazione più radicale di quella che era la più grande democrazia laica del mondo islamico. Grazie alla forza politica e all’accresciuto consenso interno che gli viene dal fallito colpo di Stato del luglio scorso, ha deciso ora di affiancare alla repressione di massa delle opposizioni vere o presunte una legge scandalosa sulle “spose bambine”. Nel momento stesso in cui pendono in Turchia decine di denunce per stupro di minori, l’Akp, il partito di Erdogan, ha iniziato l’iter parlamentare di una legge che depenalizza la violenza sessuale sui minori, se l’atto è avvenuto in modo consensuale e il suo autore accetta di sposare la vittima. Una aperta provocazione, una sfida, non solo sul fronte interno turco, ma anche alle tante campagne internazionali che denunciano il fenomeno delle spose bambine di cui sono vittime ogni anno centinaia di migliaia di ragazzine o bimbe a volte di soli 8 o 10 anniin tutto il mondo islamico e non solo. Secondo l’ultimo, attendibile, rapporto dell’Unicef, nella sola Africa le bimbe e ragazzine costrette al matrimonio prima dei 15 anni sono oggi 40 milioni! Un fenomeno che coinvolge in primis i Paesi musulmani, ma che è largamente praticato anche dalle culture animiste e tribali.
Non a caso, l’iter parlamentare di questa infame legge turca coincide con il viaggio di Erdogan in Pakistan, Paese in cui il fenomeno è diffusissimo. Invano i laici turchi del partito kemalista Chp, e persino gli ultra nazionalisti turchi del Mhp, hanno protestato in parlamento contro questa legge (il partito filocurdo Hpd non partecipa ai lavori parlamentari per protesta contro l’arbitrario arresto del suo leader Saleddin Demirtas e di altri dirigenti). Ma la Akp di Erdogan gode di una schiacciante maggioranza parlamentare e non pare vi siano dubbi che la legge verrà approvata. È urgente che i Paesi europei, in primis l’Italia, che avevano avvertito che in caso di reintroduzione della pena di morte avrebbero chiuso ogni trattativa per l’ammissione della Turchia nella Ue, reiterino questa decisione nel caso che questa legge che legittima lo stupro delle bimbe venga adottata. L’Europa non può legittimare questa barbarie, anche a costo di mettere in discussione gli accordi sul freno del flusso dei profughi dalla Mesopotamia siglati da Angela Merkel e Erdogan. Il tema va immediatamente inserito nell’agenda di politica estera dell’Italia e dell’Ue e sarà inammissibile qualsiasi relativizzazione, in primis da parte della Farnesina e del ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Il clima di repressione in Turchia è talmente parossistico che ormai assommano a ben 4.437 le domande di asilo politico presentate da cittadini turchi nella sola Germania. Molte sono presentate da aviatori di stanza nella base di Ramstein. Nei giorni scorsi, anche alcuni alti ufficiali turchi di stanza nella sede Nato di Bruxelles hanno chiesto asilo al Belgio con le loro famiglie. Erdogan alza i toni, nel corso della sua visita in Pakistan ha accusato l’Occidente di avere aiutato l’Isis.