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 2016  novembre 19 Sabato calendario

«Sono ancora forte e veloce. Bob ideale per la mia seconda vita». Intervista a Giuseppe Gibilisco

A 37 anni Giuseppe Gibilisco ha l’entusiasmo di un ragazzo di fronte all’ennesima sfida. Dopo essere stato medaglia di bronzo nel salto con l’asta ai Giochi di Atene 2004 (e campione del mondo l’anno prima a Parigi), vuole disputare anche un’Olimpiade invernale, nel 2018 a Pyeongchang, Sud Corea, con gli azzurri del bob. 

Gibilisco, com’è nata l’idea?

«Per caso, come del resto fu tanti anni fa nell’asta. Ho rivisto dopo tanto tempo Omar Sacco, ex velocista nell’atletica e oggi responsabile tecnico del bob azzurro. E ci siamo subito trovati d’accordo».

Ci spieghi meglio...

«Omar mi ha detto che cercavano un frenatore e a me piacciono le sfide estreme».

Ma lei ha mai fatto il bob?

«Mai, però so che ci vuole un po’ di follia, come nell’asta. Io e Omar abbiamo pensato che dopo 23 anni di salti ho forza nelle gambe, so andare veloce con mani e braccia bloccate e non mi manca l’agilità per entrare di corsa nel bob».

Ne parla come se fosse la cosa più semplice del mondo.

«Abbiamo già fatto dei test a fine ottobre sul pistino di spinta di Cesana e sono andati bene. Mi sento di nuovo gasato come vent’anni fa».

Già, ma nel bob si viene giù sul ghiaccio a 130 km orari: non ha nemmeno un po’ di paura?

«Ma no, zero proprio, quello è l’ultimo dei problemi. Ho sentito che altri, dopo la prima discesa, se la sono fatta sotto e hanno mollato. Ma a me non succederà. Mi piacciono gli sport estremi, oltre a bici, corsa, tennis e nuoto faccio anche paracadutismo e deltaplano. Non vedo l’ora di debuttare».

E quando sarà?

«Il 27 partiamo per Koenigssee, in Germania, dove ci sono gare di Coppa Europa. Lì farò la mia prima discesa e chissà, magari potrei anche gareggiare».

Non le sembra di bruciare un po’ troppo le tappe?

«Deciderà Omar. Mi ha detto però che, se tutto andrà bene, il 2 gennaio potrei esordire in Coppa del Mondo. Stupendo!». 

E pochi giorni dopo, il 5 gennaio, lei compirà 38 anni: non sono troppi per spingere un bob?

«Non credo, mi sento integro e credo di poter essere utile alla causa azzurra. Kim Collins a 40 anni ha corso i 100 in 9”93, dunque io credo di poter far bene quei 40 metri di spinta».

Non è che dentro di lei c’è anche la voglia di un riscatto dopo la vicenda doping che le costò una squalifica nel 2007?

«Quella storia mi ha tolto anni di vita perché non avevo fatto nulla. L’unica cosa che a posteriori posso imputarmi è non essere stato diplomatico con i giudici nè con i media, ma non ne potevo più di accuse assurde. Ero ferito di fronte ad accuse ingiuste, ho pagato senza colpe, per fortuna alla fine il Tas mi ha scagionato con formula piena».

Adesso con il bob vuole rifarsi del tempo perduto?

«Non ci penso più, da quel processo sono uscito più forte e ho l’occasione per dimostrarlo».

Ma davvero crede di poter andare addirittura ai Giochi?

«Se faccio una cosa la faccio bene. Certo che vorrei tornare alle Olimpiadi! E se ci riuscirò, non sarà solo per partecipare: voglio scrivere una pagina di storia con un’altra medaglia».