La Gazzetta dello Sport, 20 novembre 2016
I soldati dovrebbero arrivare a Milano domani o al più tardi dopodomani. A Roma il Giubileo finisce oggi, e i 1

I soldati dovrebbero arrivare a Milano domani o al più tardi dopodomani. A Roma il Giubileo finisce oggi, e i 1.800 militari impiegati nella Capitale saranno redistribuiti: una parte resterà sul posto - dato che Roma è sempre il principale bersaglio islamico - 500 andranno ad aiutare nelle zone terremotate e 150 si trasferiranno nel capoluogo lombardo, portando la presenza dell’esercito sul territorio milanese a quota 800. Ieri alla riunione per la sicurezza in Comune, con il prefetto Alessandro Marangoni e i vertici delle forze dell’ordine, ha partecipato anche il ministro dell’Interno, Alfano. Alfano ha detto: «Quando mi sono insediato, i soldati a Milano erano 400, oggi sono 650 e con i 150 che invieremo adesso avremo raddoppiato il numero dei militari nel periodo 2013-2018». Ha aggiunto qualcosa sui migranti: «Il peso dell’immigrazione si sente perché ci sono Comuni che non accettano arrivi e scaricano il peso dell’emergenza sugli altri. Cercheremo di farli collaborare». In effetti, su 134 comuni della provincia milanese, solo trenta accettano altri immigrati.
• Tutta questa sensibilità sulla sicurezza di Milano è stata causata dall’assassinio del dominicano dell’altro sabato.
C’è stata pure una rissa tra filippini alla stazione, venerdì scorso. Anche qui: botte e accoltellamenti. Uno degli aggressori più cattivi non aveva neanche sedici anni. La gang s’è messa a pisciare platealmente sulle aiuole, quegli altri li hanno ripresi e così è cominciata lo scontro, dove non c’è scappato il morto per miracolo.
• E i soldati basteranno ad evitare che episodi come questi si ripetano?
Sala ha detto che si tratta soprattutto di misure preventive. I militari saranno messi di guardia ai cosiddetti «punti sensibili», là dove cioè si sa che scoppieranno più facilmente le risse e la sola vista delle divise dovrebbe/potrebbe calmare gli animi. Il ragionamento è soprattutto questo: mettendo i soldati a far la guardia, si recuperano dalla vigilanza, per impiegarli nelle indagini propriamente dette, parecchi carabinieri e parecchi poliziotti, già decimati negli organici per il blocco dei turn-over (cioè quando uno di loro va in pensione per il momento non viene sostituito). Il prefetto Marangoni ha spiegato: «Il nuovo modulo operativo prevede pattuglie con un agente e due militari». È solo l’agente, in base alle leggi in vigore, che può contestare un reato e procedere eventualmente a un arresto. I soldati possono solo fermare un individuo e accompagnarlo, se ha fatto qualcosa, al commissariato.
• Quanti sono questi soldati in giro per l’Italia?
Settemila e cinquanta. La classifica degli insediamenti più numerosi, fino a ieri, cioè col Giubileo in essere, era questa: Roma 2.070; Campania 890; Milano 650; Sicilia 639; Piemonte 534 (di cui 292 in Val di Susa e 218 a Torino); Province terremotate 520; Puglia 410; Calabria 256; Toscana 250; Veneto 200; Basilicata 169; Emilia Romagna 153; Molise 143; Sardegna 112; Liguria 100.
• E non abbiamo qualche dato, un minimo di bilancio?
L’insostenibile leggerezza dell’essere ci impedisce di sapere che cosa sarebbe successo nelle varie città senza i presidi militari. Quindi una controprova, capace di farci dire con sicurezza «ha funzionato» oppure «non ha funzionato», non c’è e non può esserci. Tra carabinieri, poliziotti e finanzieri, più le polizie locale e i vigili urbani, si trovano teoricamente sul terreno quasi mezzo milione di persone il che farebbe pensare che duemila soldati non possono non essere, alla fine, che poca cosa. Una volta il generale Mini ha detto che questo mezzo milione di stipendi fa le veci di un salario sociale, cioè si tratta di persone professionalmente poco efficienti relativamente al compito che gli è stato affidato e che hanno trovato una sinecura nello Stato. Con le dovute eccezioni, naturalmente. Il discorso sul recupero degli agenti, grazie all’impiego di soldati, è vero: tra il 2008 e il 2012 con duemila soldati è stato possibile recuperare 1.568 tra poliziotti e carabinieri. Il blocco del turn over però ha tagliato dai ranghi delle polizie 8.722 unità.
• Forse bisognerebbe cambiare sistema.
C’è stata una riunione di sindaci, proprio ieri, nella camera di commercio di Parma, con Sala, Pizzarotti, Tosi, Giorgio Gori, Brugnaro, primi cittadini rispettivamente di Milano, Parma, Verona, Bergamo, Venezia. Concordano tutti sulle carenze di organico e sull’importanza delle assunzioni di vigili urbani, oggi impedite dalle difficoltà economiche. Brugnaro auspica qualche cambiamento legislativo, con un maggior ricorso ai giudici di pace, che consenta di fare passare qualche notte in cella ai «maleducati». Tosi è forse quello che ha centrato meglio il problema: bisogna che ai sindaci siano dati maggiori poteri nell’esercizio della politica di sicurezza sul territorio, oggi quasi del tutto demandata a Roma e alle sue polizie centralizzate.