Il Messaggero, 17 novembre 2016
Inquilini in rivolta: dai palazzi sparisce il nome del tycoon
NEW YORK – Tra due mesi darà il nome alla Casa Bianca e all’amministrazione che vi risiede, ma intanto a New York Donald Trump deve rinunciare alle insegne di tre palazzi, che da ieri hanno cambiato nome per distanziarsi dalla identificazione con la sua persona. I condomini conosciuti come Trump Place fanno parte di un’ampia distesa della costa occidentale di Manhattan che si affaccia sul fiume Hudson, e per i quali l’amministrazione dell’allora sindaco Giuliani aveva concesso all’immobiliarista la licenza edilizia, dopo la rimozione dell’autostrada sopraelevata. Trump ha ceduto parte dei diritti ad un consorzio di Hong Kong, e ha costruito sul terreno residuo una lunga fila di edifici, sormontati come d’abitudine dal suo nome in caratteri cubitali. Seicento inquilini del complesso (quasi la metà degli abitanti), evidentemente poco soddisfatti dell’etichetta sulle loro teste, avevano firmato una petizione per chiedere che la scritta fosse rimossa. Le gru sono arrivate ieri e hanno iniziato ad asportare la scritta lettera per lettera.
GLI INDIRIZZI
I palazzi d’ora in poi saranno conosciuti con il più venale indirizzo dei numeri civici: 140-160-180 Riverside Boulevard. La prima firmataria del documento Linda Gottlieb è entusiasta: Abbiamo vinto! Abbiamo respinto l’influenza di Trump dalle nostre vite private. Il portavoce della Equity Residential, l’agenzia che amministra l’affitto degli appartamenti, ribatte però la protesta non ha nulla a che vedere con la decisione. Trump avrebbe iniziato a parlare dell’opportunità di disassociare il suo nome già un anno fa, per evitare le polemiche che già allora erano spuntate con la discesa in campo nella campagna elettorale.