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 2016  novembre 16 Mercoledì calendario

Natuzzi, accordo chiuso: in 215 tornano a fare divani a Ginosa

ROMA L’obiettivo zero esuberi alla Natuzzi, l’azienda pugliese nota con il marchio Divani e Divani, sta per essere raggiunto. Dopo una cassa integrazione durata più di dieci anni, l’azienda riapre lo stabilimento di Ginosa e assume 215 persone dalla mobilità. L’accordo è stato firmato ieri durante la cabina di regia presso il ministero dello Sviluppo Economico, da azienda, sindacati e istituzioni, alla presenza del viceministro Teresa Bellanova.
Lintesa prevede la costituzione entro il 30 novembre di una newco (che svolgerà attività di lavorazione e trasformazione del poliuretano) con possibilità di ampliare il proprio mercato di riferimento anche al di fuori del Gruppo Natuzzi.
La newco, previa concessione della cassa integrazione in deroga per un periodo sino a un massimo di 12 mesi, assumerà dalle liste di mobilità con contratto a tempo indeterminato, entro il prossimo 31 dicembre 2016, i 215 lavoratori già dipendenti Natuzzi Spa. «Grazie all’intervento del governo – si legge in una nota del Mise – il decreto correttivo al Jobs act ha aumentato dal 5 al 50% le risorse a disposizione delle regioni per lutilizzo della cassa in deroga, estendendone lapplicazione anche al 2017».
«È un risultato su cui molti non credevano, dopo dieci anni di cassa integrazione abbiamo creato le condizioni per fare ripartire lo stabilimento. Portiamo a casa un risultato, soprattutto per i lavoratori e le loro famiglie. Per il governo è un ottimo punto di sintesi tra azienda e sindacato» si rallegra Bellanova. Soddisfatti anche i vertici Natuzzi: «Grazie all’impegno e alla responsabilità di tutte le parti coinvolte, siamo riusciti a dimostrare che si può ridare un’opportunità di lavoro anche a collaboratori che erano fuori dall’attività produttiva da oltre 12 anni», spiega Antonio Cavallera, responsabile risorse umane dell’azienda.
L’accordo – sottolinea un comunicato del gruppo – «permetterà di raggiungere l’obiettivo dell’esubero zero, punto d’arrivo di tutti gli accordi siglati dal 2013 a oggi. A partire dal prossimo gennaio 2017, gli operai delle fabbriche, attualmente in regime di solidarietà, incrementeranno l’orario di lavoro giornaliero a 6 ore. Ciò sarà possibile grazie agli investimenti che l’azienda sta continuando a fare con l’apertura di negozi nel mondo e con il rientro in Puglia dell’ultima tranche di produzioni della gamma Editions, attualmente prodotta all’estero».