Corriere della Sera, 15 novembre 2016
I vandali a Roma. Sfregiato l’elefante scolpito da Bernini
ROMA Una zanna spezzata: i primi a notare la ferita sull’Elefante berniniano di piazza della Minerva sono due turisti spagnoli. Il frammento conico lungo 12 centimetri, recuperato a pochi metri di distanza, viene sequestrato: la magistratura apre un fascicolo a carico di ignoti. Già domani i tecnici della Sovrintendenza potrebbero analizzare la parte lesionata e il monumento con un cestello elevatore. Costo stimato per l’intervento, tra i 1.500 e i 2.500 euro. Nel frattempo la polizia locale sta verificando se le telecamere puntate sulla piazza, in particolare quelle del Senato, possano aver filmato i vandali in azione. «La frattura sembrerebbe dovuta a un colpo, non a una perdita di consistenza – spiega Anna Maria Cerioni, responsabile del servizio restauri di piazza Lovatelli – ma lo accerteremo dopo il dissequestro». Se è vero che le parti aggettanti, più esposte all’usura, erano già state sostituite nel 1977, per l’esperta è improbabile che la zanna sia collassata: «L’integrazione in malta esiste da quarant’anni e l’opera è stata restaurata di recente, tra 2011 e 2012».
I danni all’Elefante, commissionato nel 1667 da papa Alessandro VII Chigi, sono solo l’ultimo vulnus ai tesori della Capitale. Sulla scalinata di Trinità dei Monti, riaperta dopo un anno di lavori, sono tornati i bivacchi. A febbraio 2015 lo sfregio della Barcaccia, devastata dagli hooligans olandesi. E adesso è l’Elefante a riaccendere le polemiche. Il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, bacchetta il Campidoglio: «I comuni lavorino sulla sorveglianza». E annuncia «pene più forti» per chi danneggia i monumenti. La sindaca Virginia Raggi, che parla di «ferita per tutti i romani», ribatte: «Per noi la tutela del patrimonio è vitale».