Libero, 13 novembre 2016
Le emozioni in bianco e nero dell’uomo che oscura Clooney
Forse lo avrete riconosciuto.
È giovane, è italiano, è un artista quotato, ed ha sostituito nientedimeno che George Clooney nella pubblicità Nespresso, che fino ad un mese fa esibiva solo il fascino dell’attore americano più desiderato dalle donne.
Paolo Troilo è il pittore contemporaneo figurativo, entrato di colpo nella gallery dei sogni femminili grazie al suo ingaggio per gli spot del famoso caffè, realizzati questa volta esclusivamente per il mercato italiano, che lo ha scelto per trasmettere in video il gusto, il valore e la qualità del prodotto.
PUGLIESE DI ORIGINE
L’artista, tarantino di origine, classe ’72, è il primo, infatti, di cinque testimonial nazionali selezionati da Nespresso, perché ritenuti in grado di comunicare con le proprie passioni, il proprio lavoro e la personalità, quell’armonia di energia e potenza, in un gioco di affinità, che si sposano magicamente con il gusto della famosa tazzina. E Paolo Troilo nel suo spot invade immediatamente lo spazio artistico lasciato vacante dal volto accattivante del bel George, riempiendolo con tutta la bellezza del suo corpo nudo e scolpito, esaltandone la forza legata all’anatomia muscolare che riflette nelle sue tele, e non facendo rimpiangere in nulla il fascino del suo predecessore.
Lo incontro in un grigio e freddo pomeriggio milanese nel suo studio al piano terra di un palazzo di ringhiera, illuminato solo da un grande lucernario. Le sue opere, appese ed appoggiate ai muri o sui cavalletti sono ovunque in quel grande spazio disordinato e caotico, affollato di barattoli di vernice acrilica, di bozze e di disegni. «Oggi non ho lavorato. Io quando inizio a dipingere porto subito a termine il lavoro, per non perdere l’ispirazione e non far scemare l’emozione. Per questo oggi trova linde e pulite anche le mie mani».
CARATTERISTICHE UNICHE
Paolo Troilo infatti, per chi non lo conosce, è un artista che dipinge solo con le dita, è un cultore delle forme del corpo, le esalta, ne cerca l’essenza, le carica di energia, che diventa protagonista schizzando fuori dall’involucro corporeo integrandosi con il candido spazio metafisico che crea. «Io riproduco quasi esclusivamente me stesso, non amo usare modelli in posa per ore, mi faccio dei selfie che immortalo poi sulle mie tele, interpretando il messaggio che voglio dare. L’uomo che ritraggo però è un simbolo, non è né maschio né femmina perché le emozioni non hanno sesso».
La sua pittura è una action painting esplosiva, che incanta come il disegno dei corpi michelangioleschi, ma che lui muove privandoli della staticità, inglobandoli in una visione più spirituale dell’essere umano, inserendoli in realtà fantasiose, e ritraendoli sempre in un movimento violento e poderoso, con i muscoli contratti che schizzano sudore con sgocciolature ottenute con la tecnica del dripping e con le teste scapigliate che proiettano nello spazio energia fisica e mentale che si disperde nell’atmosfera attorno.
«Amo comunicare la disciplina del fisico e della mente soprattutto ai giovani, che una volta erano esplosivi mentre oggi molti di loro sono solo scoppiati. Ed i diciottenni della nostra era nascondono la fragilità fisica, hanno paura del dolore, ed evitano le cicatrici della vita».
L’AVORIO ED IL NERO
La classicità di base delle sue figure è di grande impatto emotivo, perché si distingue dalla raffigurazione anatomica tradizionale, e la sua pittura comunica potenza, urgenza ed energia che esplode nei corpi nudi saturi di elettricità che faticano a trattenere, e si espande nei dipinti, in un universo monocromatico racchiuso nella scala dei grigi che affiora dal nero cupo e si annienta nel candido bianco lunare delle tele. «Io uso solo l’avorio ed il nero come base, ed il grigio lo ottengo con le dita, mischiando e premendo con i polpastrelli i due colori. Per me tutti gli altri colori sono un’illusione, sono ingannevoli, traditori, mentre il bianco e il nero sono porte aperte. Ed ho rimosso anche l’ambiente attorno,dagli oggetti agli abiti, per eliminare qualunque interferenza». Paolo Troilo imprime sulla tela il suo riflesso, che vuole essere il simbolo dell’essere umano che si contorce, si agita, si lacera e lotta alla ricerca della propria identità in uno spazio vuoto, dove il corpo è solo con se stesso, metafora della moderna solitudine cosmica, con grida che escono dall’anima della tela e che vogliono scuotere il mondo.
RADICI FAMILIARI
«Eppure io sono un uomo tranquillo, ho forti radici familiari, sono nato da due genitori che erano cugini primi, per sposarsi hanno dovuto ottenere la licenza papale, quindi ho due nonne sorelle ed ho due figli piccoli meravigliosi, sono un tradizionale, ma quando disegno ho bisogno di un gesto caotico, e rifuggo dalle regole della pittura figurativa leonardiana, perché schiava dell’ordine naturale».
Paolo mi mostra un video che lo riprende mentre è all’opera su una immensa tela, e davanti alla quale si muove in modo frenetico,plasmandola velocemente e facendo emergere le figure possenti che sono la caratteristica delle sue opere. La forte fisicità esce dalle sue dita, che immerge come pennelli nei vasetti di acrilico monocromatici, e che stende, plasma e striscia sul quadro secondo il suo disegno mentale, schizzando i contorni dei suoi personaggi che prendono forma e vita con le vene gonfie di sangue e che lui fa parlare, urlare e comunicare emozioni. Il risultato è talmente realistico e ingannevole da sembrare ad un primo sguardo il frutto degli ingrandimenti di foto in bianco e nero.
ECCELLENTE CREATIVO
«Ho l’ambizione con il mio lavoro di incitare a custodire la verità, a ricercare il nostro fragile equilibrio e a non lasciarci contagiare dalle paure,artificiali o naturali che siano». Paolo Troilo nel 2007 ha vinto il Grand Prix dell’Adci come il miglior creativo d’Italia, ha esposto le sue opere alla 54a Biennale di Venezia, a Milano, Roma, Firenze, e nelle più celebri città americane come San Francisco, Miami, New York, Los Angeles, oltre a Parigi, Tel Aviv, Istanbul, Singapore, nella Barcellona di Gaudí e nei video-spot della Nespresso.