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 2016  novembre 12 Sabato calendario

Peggiorano i conti del Sole 24 Ore rosso a 61,6 milioni, bruciato il capitale

Peggiorano i conti de Il Sole 24 Ore, il gruppo editoriale controllato dalla Confindustria e quotato a Piazza Affari. Nei primi nove mesi dell’anno, il risultato è negativo per 61,6 milioni. Ma ancora più preoccupante il fatto che il patrimonio netto è ora arrivato a 16,4 milioni, con una diminuzione di 70,8 milioni di euro rispetto al 31 dicembre scorso. Lo stesso per la capogruppo, il cui capitale netto è ora di 18,2 milioni, al di sotto del capitale sociale di 35 milioni. L’assemblea dei soci sarà ora chiamata ad abbattere il capitale; ma nei prossimi mesi, sarà inevitabile rafforzare finanziariamente il gruppo con un aumento di capitale. Una discussione che ai piani alti di Confindustria è già stata avviata, anche se una decisione è stata fin qui rinviata. Lo potrà essere ancora per poco, soprattutto in assenza di una inversione di tendenza sui conti. Per quanto il piano industriale approvato per il quadriennio 2016-2020 preveda «un ritorno a risultati positivi a partire dal 2017, prevedendo un impegnativo piano di riduzione e controllo di tutti i costi». Parole, quest’ultime che non rassicurano i dipendenti, sia poligrafici che giornalisti. Anche perché i ricavi complessivi dei primi nove mesi sono comunque in calo, a 208 milioni, contro i 227 di un anno fa. Nonostante la crescita dei ricavi digitali, con un più 12,6 per cento rispetto al 2015. I problemi de Il Sole 24 Ore, si incrociano con la situazione finanziaria di quello che si potrebbe definire il suo azionista numero uno, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia. Come risulta dal prospetto pubblico di una “cambiale finanziaria”, uno strumento di raccolta del capitale quotata alla Borsa di Milano, con cui ha raccolto un milione di euro la sua Arti Grafiche Boccia (Agb). La società ha un fatturato stimato per il 2016 di 49 milioni, con margini per 6 milioni, un risultato netto di esercizio di 850 mila euro e un capitale sociale di 15 milioni Dal prospetto si evince che Boccia con le sue tipografie è un fornitore de Il Sole 24 Ore con contratto da 51mila euro, che però ha deciso di non rinnovare dopo la sua elezioni a presidente degli industriali. La crisi dell’azienda pesa su Agb, tanto che la centrale rischi di Bankitalia ha segnalato due sconfinamenti di rilievo. Il primo (132 mila euro), per il mancato pagamento da parte del ministero dei Trasporti per la stampa della rivista Tir, avvenuto con “notevolissimo ritardo”. Il secondo sconfinamento per 170 mila euro riguarda il «mancato pagamento» da parte di Agb «della rata di un finanziamento erogato da Mps capital services» per cui la società ha già da tempo richiesto «la concessione di una sospensione delle quote di capitale per un periodo di dodici mesi», secondo le possibilità offerte dai recenti provvedimenti di legge a favore delle imprese. Sempre nel prospetto risulta che Boccia è anche fornitore di Tecniche Nuove, società che da ll Sole ha rilevato a fine 2014 il gruppo Business Media, ricevendo una dote di 12 milioni. Fonti vicine a Boccia fanno notare come Tecniche Nuove sia un cliente fin dal 2013.