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 2016  novembre 12 Sabato calendario

«Gli hanno sparato l’acido in Faccia». Il caso del primario colpito agli occhi con un fucile ad acqua e soda caustica: rischia la cecità

Uno sconosciuto armato di fucile giocattolo ad acqua, «di quelli che compriamo ai nostri bambini», per usare le parole del procuratore di Modena Lucia Musti, l’altra sera ha aspettato sotto casa sua il direttore del reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Modena-Baggiovara, e lo ha colpito agli occhi con un getto di soda caustica. Ora il dottor Stefano Tondi è ricoverato al policlinico di Modena e rischia di perdere la vista. Il figlio Michele, 19 anni, chiamato in aiuto dal padre, è stato raggiunto alla testa dal liquido, ha riportato ustioni profonde al cuoio capelluto e probabilmente sarà dimesso all’inizio della prossima settimana.
La dinamica dell’aggressione, in una zona isolata nella campagna di Vignola, paesone del Modenese dove vive il cardiologo, è stata ricostruita con una certa esattezza, ma restano oscuri i motivi: il procuratore si è limitato a dire che «è in corso ogni tipo di indagine in qualunque settore», ricordando però che «il dottor Tondi è un testimone chiave in un processo molto importante sulla cardiologia in corso a Modena. Questo non vuol dir nulla, ma quando si fanno indagini si parte da qualche dato certo, si ricostruiscono abitudini e quant’altro, e lui è stato sentito in tribunale come testimone lo scorso 25 giugno».
Il processo cui fa riferimento il capo della procura riguarda una vicenda emersa in relazione alla gestione delle strutture di cardiologia ed emodinamica del Policlinico fra il 2009 e il 2012: come confermato in udienza lo scorso maggio dal professor Sgura, uno dei cardiologi più stimati in città, nei reparti erano condotti studi sperimentali abusivi su una ventina di pazienti, senza autorizzazione del comitato etico, con apparecchiature usati per la prima volta e «dal vivo». L’inchiesta “Camici sporchi” aveva portato alla decapitazione dei due reparti, con l’allontanamento della professoressa Modena, poi condannata a 4 anni con rito abbreviato, e del dottor Sangiorgi, tuttora imputato nel procedimento. Ovviamente è troppo presto e non ci sono elementi per stabilire rapporti fra l’aggressione e il processo, ma, come sottolinea il procuratore, qualsiasi «dato certo» è considerato dagli inquirenti.
Quanto alle condizioni del dottor Tondi, che in mattinata è stato ascoltato dai carabinieri, il cardiologo «ha riportato una diffusa ustione della superficie corneale e congiuntivale, e ustioni al cuoio capelluto», recita il bollettino del Policlinico. Il professor Gian Maria Cavallini, che lo ha in cura nella clinica di Oculistica, spiega: «Siamo intervenuti con il lavaggio, dopo che lui stesso si era lavato a casa, prima di essere portato al pronto soccorso in ambulanza. Lo stiamo sottoponendo a terapia per limitare l’opacamento irreversibile della cornea. Ora ci vede per un decimo, i prossimi due giorni saranno importanti per capire se dovremo intervenire eventualmente con un trapianto di cellule staminali e poi della cornea». Il sindaco di Modena Muzzarelli parla di «fatto gravissimo», il suo collega di Vignola, grande amico di Tondi, commenta sconsolato: «Siamo arrivati alla barbarie».