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 2016  novembre 12 Sabato calendario

Hillary, Michelle e Melania. Le tre donne nelle immagini del «day after»

Due foto, tre first lady, una mancata presidente, il travaglio di un cambio di stagione radicale e drammatico riassunto per immagini: il tramonto di una dinastia, l’improvvisa assenza del potere e il passaggio di consegne tra due Americhe, diverse per stile, cultura e colore della pelle, dove il look dice più delle parole. Cominciamo da Hillary, colta nel bosco di Chappaqua, dove una fan «col cuore spezzato», incontrata per caso, le ha chiesto di posare con lei e la sua bambina.
Senza trucco, una giacca a vento nera e un sorriso che finalmente non sembra forzato. È stanca, l’ex segretaria di Stato, massacrata da una campagna elettorale combattuta con coraggio e determinazione. Ma appare anche rilassata, come liberata da un peso, il dovere di essere prima. La sconfitta l’ha restituita alla normalità, quella di una signora quasi settantenne che passeggia nella natura. La foto l’ha scattata Bill Clinton, qui convitato di pietra, dopo essere stato una presenza troppo ingombrante nella vita di Hillary. Nell’elezione della moglie, aveva individuato la sua redenzione, voleva farsi perdonare le troppe rinunce a cui l’ha costretta e soprattutto i suoi tradimenti. Non gli è riuscito. Ora dovrà saperla consolare, senza il balsamo del potere.
Michelle Obama e Melania Trump davanti al caminetto della East Wing raccontano l’altra metà della storia. È uscita tardi quella foto, dicono che l’attuale first lady non volesse dar troppa pubblicità alla visita: un solo fotogramma, ma incredibilmente eloquente. Diplomazia dei colori o dell’abbigliamento. Come fece otto anni fa a Grant Park, la sera del primo trionfo elettorale, Michelle ha scelto di indossare un abito di Narciso Rodriguez, facendolo anche sapere. In blu violaceo, nel melange bipartisan che fonde il colore dei democratici con il rosso repubblicano, con una striscia color del sole. Non poteva scegliere riferimento più diretto alla legacy di Barack: Rodriguez è figlio di immigrati cubani, una iconica storia di successo del sogno americano, quello che Donald Trump vorrebbe bloccare dietro un muro. Melania Trump è in tubino nero, nessun simbolismo è rintracciabile nella scelta. L’unica novità, notano gli specialisti, è che invece dei colori pastello che adora, abbia scelto una tinta scura. Di certo, non c’era alcun simbolismo nel suo abbigliamento. Sarà una first lady all’ombra del marito?
È l’unica foto della visita, nella quale si è parlato «dell’educazione dei figli» e delle difficoltà di crescerli in un’ambiente così ermetico come la East Wing. Otto anni fa, quando i Bush avevano accolto gli Obama alla Casa Bianca, le due coppie si erano mostrate insieme, avevano fatto il giro degli appartamenti presidenziali con ampia documentazione fotografica. Nulla di tutto questo è accaduto giovedì. A conferma di una distanza quasi siderale tra i primi inquilini neri della casa costruita dagli schiavi, sofisticati e cosmopoliti, e la nuova coppia presidenziale, elegante, vistosa e bianca come la porcellana.