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 2016  novembre 12 Sabato calendario

Lo amano (anzi lo adorano), gli scrivono, lo aspettano quasi trattenendo il fiato

• Lo amano (anzi lo adorano), gli scrivono, lo aspettano quasi trattenendo il fiato. Eppure, anche se può sembrare una cattiveria, viene il momento in cui i bambini devono sapere che Babbo Natale non esiste. Già, ma qual è il momento giusto? «In realtà», risponde Bruna De Rubeis, psicologa e psicoterapeuta a Roma, «non c’è un periodo preciso nella vita di vostro figlio per rivelargli che quell’omone vestito di rosso è un personaggio di fantasia». *Sii delicata Tra i 7 e gli 8 anni il bambino entra in una fase in cui la realtà assume sempre più concretezza e le favole lasciano spazio alla riflessione. A quest’età, quindi, è più disposto ad abbandonare (almeno in parte) i personaggi di fantasia perché è incuriosito dal mondo circostante, che gli è ancora sconosciuto. In questa fase l’aiuto diretto dei genitori sarà ben accetto, anche per sapere la verità su Babbo Natale. Prima dei 7 anni, invece, il bambino ha difficoltà a capire la realtà e ad entrare in contatto con la propria identità. Perciò anima gli oggetti e dialoga con loro, immergendosi in un mondo fantastico. Per entrare in relazione con lui i genitori devono utilizzare il mezzo che lui comprende meglio, la favola. Ma qual è il modo migliore per rivelargli la verità? «Con molto tatto e delicatezza», suggerisce Bruna De Rubeis, «dicendo, ad esempio, che è vero che Babbo Natale non esiste, ma che questa favola serve a ricordarci l’importanza dell’amore, e che, come la Natività e lo scambio dei doni, testimonia l’affetto reciproco. importante spiegargli che i regali di Babbo Natale sono quelli che gli fanno mamma e papà per dirgli quanto gli vogliono bene. Se posta in questi termini, anche la realtà diventa affascinante per il bambino». *Se lo scopre da solo E se invece è lui a chiederci se esiste Babbo Natale? Perché magari ha conosciuto la «cruda» realtà dai fratelli più grandi o dagli amichetti? «Dobbiamo usare molta dolcezza», spiega Bruna Rubeis, «e dirgli la verità, puntando sui lati più belli. Se siete abituati a dialogare con i vostri figli e a seguire il loro processo di crescita, sarete in grado di valutare il modo più adatto per svelare questo segreto. Un’idea? Spiegategli che è abbastanza grande per sapere che Babbo Natale è un personaggio immaginario, un’invenzione dei grandi per portare i doni ai bambini. Si sentirà un po’ adulto e la delusione non sarà così grande».
• Dedicato ai piccolissimi, quelli che a Babbo Natale credono (devono credere) ancora. Oggi si può scrivere al popolare Santa Claus via Internet. Certo, ci vorrà il vostro aiuto (anche se non è detto, vista la familiarità dei giovanissimi con il computer). Ma la missiva con la richiesta dei regali arriverà velocemente al Polo Nord e Babbo Natale risponderà con una simpatica e-mail. Non ci credete? Invece è tutto vero. Vi sveliamo tre siti che, oltre ad alcuni cenni sulla storia del Natale, offrono un indirizzo e-mail per scrivere a Babbo Natale, e garantiscono anche una risposta: • www.babbonataleonline.it • www.babbonatale.it • www.babbonatale.net Ma è proprio vero che non esiste? Il personaggio di Babbo Natale trae origine dalla figura di San Nicola, nato in Turchia e vissuto nel IV secolo. Nel 1087 le sue spoglie furono trafugate dalla località di Myra da un gruppo di cavalieri italiani e portate a Bari, città di cui divenne il santo protettore. Su San Nicola sono nate, nei secoli, molte leggende. Una di queste racconta che Nicola salvò tre donne dalla prostituzione regalando loro tre sacchi di monete. Un’altra vuole invece che con il suo cavallo bianco portò cibo o doni alle famiglie meno abbienti calandoli attraverso il camino. San Nicola divenne in Olanda Sinter Klass e venne importato dagli immigrati in America, come Santa Claus. Qui nacque il simpatico personaggio barbuto che tutti conosciamo: il cavallo bianco si trasformò in un gregge di renne e Babbo Natale divenne famoso in tutto il mondo.