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 2016  novembre 12 Sabato calendario

Mangiarsi le unghie

• Mangiarsi le unghie. Ci avete provato in tutti i modi. Con la più classiche delle lavate di capo, con lo smalto amaro che vi ha consigliato quella vostra amica, persino con i Fiori di Bach. Non è servito a nulla: vostro figlio continua imperterrito a mangiarsi le unghie. Purtroppo c’è poco da stupirsi, è in buona compagnia: si calcola che cinque italiani su cento siano affetti da onicofagia, termine medico che indica appunto il vizio di rosicchiarsi unghie e pellicine delle mani. Ansia e aggressività. un vizio che comincia intorno ai sei anni, ma può protrarsi fino all’adolescenza e oltre. «Le cause sono diverse», spiega Ada Cortese, psicoanalista a Genova e presidente dell’Associazione di psicologia analitica e filosofia sperimentale. «Dalla gelosia nei confronti dei fratellini a una situazione di tensione tra i genitori, ad aspettative troppo alte intorno al bambino. Per tutta risposta, lui cerca di risolvere l’ansia e l’aggressività che quelle situazioni gli provocano, proponendosi inconsciamente come ”oggetto sacrificale”». Quando cominciare a preoccuparsi? «Non allarmatevi al primo segno, ma non sottovalutate il problema: in genere è dopo la pubertà che si capisce la sua gravità. Tenete d’occhio il bambino, seppure con discrezione, per capire se è davvero il caso di rivolgersi al medico».
• Mangiarsi le unghie. SI. Ai premi. Possono contribuire a dissuaderlo dal vizio. «Fategli vedere la sua videocassetta preferita o magari comprategli un fumetto che vi chiedeva da tempo», dice Cortese. Ai piccoli rimproveri «Anche un semplice ”non capisci che ti fai del male?” può essere utile a farlo riflettere su quanto sia inutile il suo comportamento. E poi, è un modo per responsabilizzarlo, trattandolo come un adulto», continua Cortese. A cerotti e smalti «Se le parole o i regali non bastano, i rimedi specifici che si trovano in farmacia possono essere un valido aiuto». NO. A punizioni troppo severe «Esagerare con gli atteggiamenti duri e manifestare una sorta di intolleranza nei confronti del bambino, rischia di accrescere il suo disagio e provocare altre situazioni spiacevoli», spiega Cortese. A un atteggiamento ossessivo «Bisogna seguire con attenzione e dedicare molto affetto al proprio bimbo, ma senza arrivare a ossessionarlo. bene che i più piccoli imparino a fronteggiare situazioni per loro frustranti e a difendersi, prendendo a poco a poco la consapevolezza dei problemi». Al peperoncino sulle unghie « un atto a dir poco sadico. Potrebbe essere vissuto come un trauma dal bambino e alimentare altre fantasie, causa poi di problemi psicologici diversi».