Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  novembre 12 Sabato calendario

E’ un nemico silenzioso, che spesso non dà sintomi immediatamente riconoscibili

• E’ un nemico silenzioso, che spesso non dà sintomi immediatamente riconoscibili. Ma l’ipertensione colpisce quasi un italiano su quattro e più si va avanti con l’età, più il rapporto aumenta. «La pressione arteriosa», spiega il professor Luigi Savi, docente di Fisiopatologia medica e responsabile del Centro ipertensione all’università Cattolica di Roma, «è uno degli elementi fondamentali che fanno funzionare il nostro organismo. Le arterie ”spingono” il sangue che porta ossigeno e nutre gli organi, mentre le vene portano via i residui e le scorie da eliminare. Chi fa attività fisica in modo intenso avrà la pressione più alta, perché il sangue deve circolare più velocemente per fornire più ossigeno in quel momento. Ma se l’aumento della pressione rimane costante, anche a riposo, non è certo normale. Negli adulti il valore ottimale della pressione arteriosa è 120 la massima (sistolica), 80 la minima (diastolica)» (nella tabella accanto scopri gli altri valori della pressione, ndr). Spesso ci si accorge di avere la pressione alta durante un controllo dal medico di base, ma «tutti dovrebbero controllare la pressione ogni sei mesi», spiega il professor Savi. L’ipertensione a lungo andare può danneggiare cuore, arterie, occhi e reni («ma con una terapia adeguata tutti questi danni possono essere reversibili», dice ancora il professor Savi). Il motivo è semplice: le arterie sottoposte a una pressione eccessiva naturalmente ne risentono. è così anche per il cuore e per altri organi. L’aumento della pressione danneggia innanzi tutto la parte interna dei vasi sanguigni, causando l’arteriosclerosi, che a sua volta rende le arterie rigide. Il risultato è la crescita di volume del ventricolo sinistro, che viene evidenziato dall’ecocardiogramma. Consiglio inoltre di chiedere all’oculista l’esame del fondo dell’occhio perché con l’ipertensione si possono verificare problemi anche alla retina. Un altro organo che può risentirne è il rene. In questo caso l’esame che lo rivela è la ricerca di microalbuminuria nelle urine». Quando l’ipertensione è associata a altre patologie il quadro clinico risulta un po’ più complesso. «Se la persona ipertesa è per esempio anche diabetica o ha il colesterolo alto, oppure è fumatore», spiega il professor Savi, «la terapia deve essere più aggressiva. Perché con più fattori di rischio la possibilità di danno cardiovascolare aumenta notevolmente».
• Anche a casa è possibile tenere sempre sotto controllo la pressione arteriosa in modo facile e veloce. «Consiglio sempre ai pazienti di organizzarsi per misurarsi da soli la pressione», dice il professor Luigi Savi, «perché si è meno stressati e questo consente di ottenere valori più significativi. Lo sfigmomanometro a mercurio può creare qualche problema per l’automisurazione: in questo caso è meglio che un familiare impari a usarlo». In commercio ci sono anche diversi strumenti elettronici: «Sono altrettanto validi e più facili da usare», spiega ancora il professor Savi, «ma è importante che abbiano pile sempre cariche e siano ben tarati. E ricordate sempre: misurarsi la pressione non deve diventare un incubo». I medici consigliano di tenere un diario dell’ipertensione dove annotare i valori pressori, la data, l’ora della misurazione, i farmaci antipertensivi assunti e le situazioni particolari che possono condizionare la misurazione.
• Ipertensione. Meno sale, tanta verdura e uno spicchio d’aglio • Diminuite la quantità di sale a tavola e in cucina. Per abituarvi a questo nuovo regime non serviranno sforzi particolari: è solo una questione di «gola». • Mangiate molte verdure fresche o surgelate, frutta in abbondanza, cereali integrali (riso, pane, pasta, orzo ecc.) e pesce. • Provate anche a mangiare 1-2 spicchi di aglio al giorno (aiuta a far scendere la pressione). • Limitate il consumo di prosciutto crudo (in 100 g ci sono 2,7 g di sodio), formaggi e carne rossa. • Eliminate i cibi in scatola: contengono molto sodio. • Rinunciate agli spuntini salati a base di patatine fritte, mais tostato e salatini. Meglio semi di zucca e di mandorle, ricchi di magnesio. • Se dovete perdere peso (limitando il consumo dei grassi), evitate le diete fai-da-te. Fatevi sempre seguire dal vostro medico di fiducia. • State alla larga da situazioni particolarmente stressanti. • Aumentate l’attività fisica. • Riducete il consumo di alcol (non superate i due bicchieri di vino al giorno), sigarette e caffè. • Nella pausa pranzo ritagliatevi dieci minuti all’aria aperta.