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 2001  ottobre 30 Martedì calendario

Con la couperose non ci si nasce

• Con la couperose non ci si nasce. Ma si può sempre nascere con una pelle delicata che, a non proteggerla o a trattarla con cosmetici troppo energici, a un certo punto lascia trasparire un paio di venuzze rosso cupo spezzate, di solito ai lati del naso. Sono i capillari superficiali: una volta rotti, purtroppo, non c’è niente da fare se non... assistere alla loro moltiplicazione. Che vuol dire? Che, se li trascurate, quei due sporadici capillari diventano quattro, poi otto, poi sedici e infine ecco comparire un reticolato rosseggiante. la couperose, che prude, brucia e mette addosso un gran senso di disagio. La scoprite sulle guance della sportiva che non si è messa la crema protettiva prima di fare un giro sugli sci, ma anche su quelle della cinquantenne che alle vampate della menopausa reagisce scioccamente dicendo che «passeranno da sole». Certo, passeranno. Nel frattempo, però, meglio truccarsi quando fa freddo, in modo da proteggere la pelle. E meglio anche rinunciare al bicchierino di amaro a fine pasto. Insomma, la couperose va trattata. Con una routine di bellezza tutta speciale. Che naturalmente include una sana alimentazione e una buona dose di attività fisica regolare. E i suggerimenti del medico se le cose tendono a peggiorare. Ma di solito ce la si cava, basta seguire qualcuno dei consigli che trovate in queste pagine.
• Attenta all’acqua calda. I capillari sulle gambe non bruciano come quelli del viso, ma sono della stessa famiglia. Quando si rompono e macchiano la pelle, ci vogliono dire tre cose ben precise. *La prima: che avete la pelle delicata, troppo arida o troppo sensibile. *La seconda: che l’avete trattata male (e cioè acqua troppo calda o troppo fredda, ceretta strappata con troppa energia ecc). *La terza: che avete superato i 50 anni, età in cui i capillari superficiali delle gambe fioriscono con più facilità. Un angiologo vi aiuterà a non far peggiorare il difetto, ma per nascondere le venuzze che avete già, potete andare in profumeria o in farmacia a comprare «Covermark», un fondotinta fatto apposta per coprire le macchie della pelle. Mirtilli sulle guance Per calmare le guance arrossate dalla couperose, le vostre bisnonne si facevano maschere di bellezza con mirtilli, lamponi e ribes schiacciati insieme e spalmati sul viso, che ricoprivano poi con della garza, perché il miscuglio non colasse giù per il collo. E avevano talmente ragione che, a cent’anni di distanza, gli anti-couperose migliori sono a base di questi stessi frutti. Per un buon fai-da-te, però, il «misto bosco» surgelato del supermercato non va bene: bisognerebbe avere sempre mirtilli e ribes freschi. Forse è più pratico ricorrere al «cosmetico»: il gruppo Gts, ad esempio, ha una linea ad hoc che si chiama Olos Natura, che comprende bustine monodose (Quick Mask, 175.000 lire) da usare quando il bruciore si fa insopportabile.
• Consigli per chi ha la couperose. Bisogna truccarsi sempre. *Sole e vento. Vanno evitati; attente anche ai primi freddi e alle abitudini quotidiane. Lavate il viso con acqua tiepida e con poco sapone (o ancora meglio, con un detergente fluido). E poi: una crema tutte le mattine prima di uscire di casa, possibilmente del tipo dermo-lenitivo. E, la sera, un’altra crema morbidissima. Ma ce n’è una, della Sant’Angelica (Multi Vitaminica Energizzante, 40.000 lire) che può essere usata in qualsiasi momento della giornata. *Caldo e freddo. Passare dal freddo della strada al caldo di una stanza dove i caloriferi vanno al massimo, oltre a bruciare la pelle, fa anche venire il naso rosso. Prima di entrare in un locale, quindi, mettete le mani a conchiglia tra fronte e mento per proteggere la zona centrale del viso. *Fondotinta. Qualcuno dice che la couperose è un disturbo caro alle suore perché, per far penitenza, si lavano con acqua fredda (che fa male come quella calda), non usano creme e non si truccano. Voi, però, truccatevi sempre. Il fondotinta è per la pelle una specie di maglietta della salute: la protegge, cioè, da caldo, freddo, smog ed emozioni. In più la mantiene morbida perché è idratante. Se i capillari rotti sono pochi, bastano un fondotinta normale e un po’ di cipria. Altrimenti meglio un correttore stick specifico (come il C-Normalizer di Korff, 38.000 lire, in profumeria) che nasconde i rossori senza irritare la pelle. Se lo applicate prima di un fondotinta normale, i segni rossi non si vedono più. *No al peeling. Evitate scrub, creme agli Aha (alfa-idrossiacidi, ovvero gli «acidi della frutta») e attente anche all’alcol: quello da bere (poco vino e niente superalcolici), quello dei profumi, degli astringenti e quello «nascosto» in tanti cosmetici. A meno che sull’etichetta non troviate la dicitura «fatty alcohols»: non sono alcol veri e propri, ma emollienti. Li trovate citati come: cetyl, stearil, decyl. *La dieta. Niente peperoncino, curry, pepe, paprika, tè e caffè. E se dovete usare un anti-cellulite sceglietene uno senza caffeina, così i capillari che vi sono spuntati su una coscia non peggioreranno. Al bando anche le saune. A proposito: i capillari sul viso si chiamano couperose, quelli sulle gambe semplicemente capillari. *Laser. Elimina couperose e venuzze esposte, ma anche le macchioline arrossate e dolenti che gonfiano il naso e spesso «fioriscono» in brufoletti (la chiamano acne rosacea, ma con l’acne non c’entra nulla). Una seduta o due, ed è fatta. «Ma non è definitivo», spiega la dermatologa Magda Belmontesi di Milano,«può riformarsi dopo qualche anno, specie se la pelle non viene curata».