Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 30 ottobre 2001
Oltre il 12% della popolazione mondiale, dai 9 mesi ai 90 anni, soffre di disturbi reumatici
• Oltre il 12% della popolazione mondiale, dai 9 mesi ai 90 anni, soffre di disturbi reumatici. Ogni 33 secondi, nel mondo, ne viene fatta una nuova diagnosi. E c’è solo l’imbarazzo della scelta, visto che nei manuali di medicina sono catalogate circa 200 differenti patologie che possono colpire le articolazioni, i muscoli e i tendini. Ma le due malattie reumatiche più diffuse sono l’artrosi (un disturbo degenerativo, legato cioè all’invecchiamento) e l’artrite reumatoide (un’infiammazione). Anche se la grande imputata per dolori, rigidità e limitazioni funzionali delle articolazioni resta principalmente l’artrosi. In Italia ne soffrono 4 milioni di persone. Colpisce con maggiore frequenza la colonna lombare (33%), quella cervicale (30%), il ginocchio (27%) e l’anca (25%). Si comincia a manifestare verso i 40 anni, ma la fascia più colpita è quella sopra i 60 con particolare attenzione verso le donne (60%). Non basta: «Le malattie degenerative delle ossa o delle articolazioni, come l’artrosi, saranno, nei prossimi 20 anni, la causa più diffusa dei disturbi che provocano difficoltà nei movimenti», ha spiegato Peter Brooks, preside della facoltà di Scienze sanitarie, dell’Università del Queensland, in Australia, in un recente convegno dell’Eular, European league against rheumatology (la Lega europea contro le malattie reumatiche).
• Dolore, infiammazione, rigidità. Sono queste le conseguenze più diffuse riscontrate nei pazienti colpiti dall’artrosi. Fino a poco tempo fa i disturbi reumatici venivano curati quasi solamente con i Fans (farmaci antinfiammatori non steroidei) che facevano passare il dolore, ma avevano una serie di effetti collaterali: dal bruciore di stomaco alla nausea (riscontrati nel 70% dei pazienti), fino ad arrivare a sintomi gravi come l’ulcera gastrica (30%).
Di recente è stato messo a punto un nuovo antinfiammatorio il cui principio attivo è il «Rofecoxib» (commercializzato dalla Merck Sharp & Dohme). «I numerosi studi effettuati per valutarne la sicurezza gastrointestinale», ha detto il professor Giovanni Minisola, primario reumatologo dell’ospedale San Camillo di Roma, durante il recente congresso internazionale dell’Eular di Praga, «hanno dimostrato che il rischio di effetti collaterali è decisamente inferiore rispetto a quello conseguente all’impiego dei Fans». Il «Rofecoxib», sviluppato per attenuare il dolore, l’infiammazione e la difficoltà nei movimenti dovuti all’artrosi, rappresenta l’innovazione più rilevante nella cura di questa patologia degli ultimi anni. Disponibile in compresse, consente anche il vantaggio di un’unica somministrazione al giorno: l’azione clinica del farmaco ha infatti una durata di 24 ore. Un aspetto che favorisce la prescrizione di questa terapia, soprattutto nei pazienti anziani: i più colpiti, spesso costretti a prendere più farmaci contemporaneamente. Il «Rofecoxib» garantisce affidabilità anche per la pressione arteriosa, la sicurezza renale e cardiovascolare dei pazienti.
• Dove colpisce l’artrosi:
Zona lombare. Gli sforzi eccessivi sono una delle cause principali di questa patologia della zona inferiore della colonna vertebrale. L’artrosi lombare può essere acuta o cronica. Nel primo caso, si manifesta con il blocco dei movimenti, un dolore trasversale e una possibile lombosciatalgia (se viene interessato il nervo sciatico). Nel secondo, invece, il dolore è meno violento, ma continuo. Anche l’artrosi cronica provoca un certo grado di rigidità in alcuni movimenti (flessione e rotazione del tronco, distensione delle braccia verso l’alto, alzarsi da una sedia).
Zona cervicale. Si manifesta con maggiore frequenza dopo i 40 anni con irrigidimento del collo e dolore localizzato, proprio sotto la nuca.
Le cause sono legate principalmente all’usura dei dischi intervertebrali, le strutture poste tra una vertebra e l’altra che garantiscono mobilità alla colonna.
Ginocchia. L’imputato principale è l’obesità. In questo caso l’artrosi colpisce soprattutto le donne. Nella fase iniziale si avverte dolore solo mentre si cammina. Col passare del tempo i fastidi possono aumentare quando si scendono le scale o si affrontano superfici irregolari. Spesso il dolore si localizza intorno alla rotula, nella faccia interna e posteriore del ginocchio. Flettendo le ginocchia è possibile anche avvertire alcuni rumori (tecnicamente, «scrosci articolari»).