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 2016  novembre 12 Sabato calendario

Musica, film, telefonate

• Musica, film, telefonate. Ma anche auto, viaggi in aereo e vacanze. Così si realizza il sogno di vivere senza spendere un euro. La Repubblica 29 gennaio 2008. CANNES. Clicco, scarico, non pago. Tre semplici atti che hanno portato alla crisi, in pochi anni, un´intera industria, quella discografica, che inesorabilmente ha visto calare le vendite dei cd e crescere il consumo di musica gratis attraverso la rete. Clicco, scarico e non pago. Funziona anche per il cinema, per la tv, per i giornali, per il telefono, per i videogiochi: tutto quello che nel mondo reale ha un valore, che sia un oggetto o un servizio, qualcosa che può essere venduto e comprato, quando arriva in rete e si smaterializza, perde anche il suo valore economico. E tutto diventa gratuito. Si consuma musica, si fanno telefonate, si leggono giornali, si vedono film e programmi televisivi, si gioca e non si paga. Fino a ieri tutto questo era illegale, era pirateria. Oggi non è più così. I giornali online sono gratuiti, la telefonia via Internet è gratuita, la web tv è gratuita, stanno arrivando anche i primi film pagati interamente dalla pubblicità (il primo è "Voglio la luna", prodotto dal tour operator Hotelplan e da ieri approdato in alcune sale italiane, i biglietti, ovviamente gratuiti si possono prendere soltanto online sul sito del film).  la tecnologia digitale ad avere liberato questa possibilità. E´ l´avvento di Internet e del World Wide Web ad aver reso possibile quanto solo fino a qualche anno fa sembrava assolutamente irrealizzabile. Portare legalmente contenuti gratuiti al pubblico. Offrire legalmente servizi gratuiti. Il primo terreno dove è avvenuta la svolta è quello della musica. Una rivoluzione vera e propria perché, a differenza della vecchia "pirateria" fisica, quella che ancora oggi porta nelle nostre strade milioni di copie di dischi copiati illegalmente e venduti a pochi euro, ha portato in pochissimo tempo milioni di persone a collegarsi alla rete e a condividere la loro musica in un modo che prima, semplicemente, non era possibile. E senza pagare nulla. Che si tratti di "furto" è evidente, copiare una canzone senza pagare i diritti d´autore significa semplicemente privare i musicisti dei frutti del loro lavoro. Ma ai frequentatori della rete il termine "furto" è sempre sembrato inappropriato. Innanzitutto perché nel "file sharing", nello scambio dei brani online, non c´è un oggetto fisico, non c´è un disco, non c´è qualcosa che materialmente passa da una mano all´altra, da una persona all´altra, nulla viene tolto a nessuno. E poi perché la copia digitale che viene creata, assolutamente identica all´originale, è frutto di un baratto, di uno scambio di brani, di files. Cosa che "moralmente" ha un´apparenza più accettabile. Per gli "scaricatori" della musica online il loro gesto non è molto diverso da quello che fanno ogni giorno quando ascoltano la musica, gratuitamente, accendendo la radio. Non sono loro i "ladri", insomma, semmai le aziende che gestiscono le reti, che producono i software, quelli che dai milioni di download quotidiani guadagnano traffico sui loro siti e pubblicità da vendere. E´ da questa ipotesi che è partita Qtrax per portare, finalmente, nella legalità decine di milioni di persone che in tutto il mondo scaricano musica utilizzando i software di "file sharing" e le reti "peer to peer", annunciando la nascita del primo servizio legale di download musicale gratuito, interamente sostenuto dalla pubblicità. «La gente non vuole vivere nell´illegalità, la gente vuole la musica gratis», è la disarmante verità che Klepfisz, il boss della Qtrax, ha voluto sottolineare presentando la sua iniziativa. Che, però, ha annunciato troppo in fretta, essendo in realtà ancora priva del via libera definitivo da parte delle major discografiche, come hanno voluto sottolineare ieri sia la Warner, che la Universal che la EMI. Altri servizi già offrono musica gratuitamente, facendo pagare il conto agli investitori pubblicitari. Come Jamendo, che lavora sulla base delle nuove licenze Creative Commons, come We7, un sito realizzato niente di meno che da una delle grandi star del rock, Peter Gabriel, o il sito italiano Downlovers.it. Il mondo della rete, comunque, marcia in un´unica direzione, quella dei contenuti gratuiti. E non solo per quello che riguarda la musica. Uno degli alfieri di questa rivoluzione è Janus Friis, un giovanotto di Copenhagen che a soli 31 anni si trova ad essere miliardario e, allo stesso tempo, uno dei principali protagonisti dell´ "era gratuita". Friis è l´inventore di KaZaA, uno dei più fortunati software di file sharing al mondo, ed è sempre lui ad aver creato Skype, basato sempre sul "peer to peer" ma destinato, in questo caso, a far telefonare gratuitamente gli utenti della rete. "Internet ha cambiato la mentalità della gente", dice Friis, che ora ha lanciato un nuovo sito, Joost, dove ad essere gratis sono i contenuti video. Online tutto diventa gratuito. Così oggi attraverso Internet è possibile leggere gratuitamente i giornali di tutto il mondo, dal New York Times a Wall Street Journal, da Le Monde a El Pais, e la diffusione delle testate online cresce ogni giorno di più, assieme al numero delle persone che le legge, come conferma il successo di Repubblica.it. Gratis è anche il software, non solo quello necessario al funzionamento di base del computer ma moltissime applicazioni per ogni tipo di necessità, dalla scrittura al disegno, come si può facilmente scoprire visitando il sito Oper Source Living (osliving.com), e grandi aziende come la Microsoft si sono dovute adeguare, diffondendo gratuitamente Explorer o Windows Media. E´ gratis anche la televisione, quella di YouTube, con il suo gigantesco archivio di immagini di ogni epoca, e quella in diretta, offerta da siti come Coolstreaming, che attraverso il peer to peer consente di vedere sul computer le tv di mezzo mondo, calcio compreso. E ancora: si può telefonare gratis in tutto il pianeta con Skype, si possono vedere film corti e videoclip su siti come iFilm o film interi come su Joox. E si possono utilizzare centinaia di videogiochi, da quelli vecchi che si trovano su siti di "retrogaming" a quelli recenti che sono reperibili sui principali portali internazionali. Quello del "gratis" è un movimento che è partito dalla rete ma si sta allargando a dismisura. E´ sempre il terreno della musica quello dove si sperimentano le soluzioni più innovative, come hanno dimostrato recentemente i Radiohead e i Nine Inch Nails, distribuendo i loro nuovi album attraverso Internet a offerta libera. Ma l´offerta si allarga di giorno in giorno, anche in ambiti finora non toccati dai cambiamenti, e sono molti i gruppi di pressione che operano in questo senso, da quelli del Free Software Movement, a chi lavora nel campo del "copyleft", ovvero del cambiamento delle leggi sul copyright. «E´ il diritto d´autore come fino ad oggi lo abbiamo inteso ad essere messo in discussione», ha detto il professor Lawrence Lessig, presentando al MidemNet di Cannes Creative Commons, il movimento da lui sostenuto per modificare i limiti che le norme del copyright impongono e che virtualmente mettono fuori legge milioni di utilizzatori di files audio e video del mondo: «Nessuno vuole essere un pirata - ha sottolineato Lessig - sono le regole che devono cambiare». ERNESTO ASSANTE
• Il mondo gratis - Non solo musica, video e notizie Ecco come si viaggia senza pagare. La Repubblica 29 gennaio 2008. MILANO C’ è chi s’ è comprato una casa pagandola con una graffetta. C’ è una persona in Calabria che regala una Lancia Y10 a chi se la ritira. Ci sono catene alberghiere che offrono settimane di vacanza in Costa Brava, compagnie aeree che regalano viaggi, aziende che prestano auto in uso gratuito. La chiamano società dei consumi. Ma, almeno in parte, è una bugia. Certo, il denaro, più che il tempo, è l’ unità di misura del terzo millennio. Eppure la vecchia arte d’ arrangiarsi da una parte e le strane regole del marketing dall’ altra consentono oggi all’ uomo di realizzare un sogno antico come il mondo: vivere (quasi) gratis. L’ arte dello scrocco richiede solamente un po’ d’ adattabilità, spirito d’ iniziativa e la capacità di sfruttare a proprio vantaggio le logiche un po’ ciniche del nuovo capitalismo, un universo dove l’ immagine spesso vale più di un bene materiale. L’ esempio più lampante è quello delle automobili. In America (vedi sito www. freecarindex. com o www. libertydrive. con) esistono agenzie pubblicitarie che selezionano persone con la fedina automobilistica immacolata (zero incidenti negli ultimi 10 anni) per regalargli una macchina "sponsorizzata" dai loro clienti con il logo pubblicitario sulle portiere. Un fenomeno sbarcato anche in Europa ma non in Italia, dove la legge impedisce questo tipo di subaffitto della quattroruote. Le acrobatiche leggi del mercato - sempre in tema di trasporti - producono un altro paradosso: le compagnie aeree che regalano biglietti solo per fidelizzare i passeggeri e lucrare (al limite) sui costi dei servizi accessori come prenotazione auto e alberghi. Il principe assoluto di queste iniziative è la Ryanair, più che una low cost - in questo caso - una no-cost, visto che prevede di offrire a costo zero nei prossimi tre anni almeno il 50% dei propri posti, sicura che gli optional le basteranno a far tornare i conti. Un’ altra frontiera violata dall’ arte di vivere gratis è quella dell’ alloggio, almeno in vacanza. Il sito cult, in questo caso, è www. couchsurfing. com, una specie di piazza virtuale dove si mette a disposizione un posto letto nel proprio appartamento (oppure il giardino per piantare un tenda) in cambio di ospitalità dagli altri membri della community. Un successo planetario visto che questo network è già riuscito a organizzare le vacanze senza spesa a oltre 327mila persone, moltissime anche in Italia. Ma il volontariato non è l’ unico modo di trovare una casa per farsi una bella settimana al mare. Sull’ italianissimo sito www. viveregratis. it, ad esempio, c’ è una società spagnola che offre dieci giorni di relax in appartamenti in Costa Brava. Certo è una forma pubblicitaria (il sito non percepisce un euro), visto che la stessa azienda offre soggiorni in multiproprietà nella stessa struttura. Ma non esiste nessun vincolo al riguardo. "In una società come la nostra avere gratis ciò che di solito paghiamo è molto più facile di quanto si pensi - racconta Francesco Gaudino, inventore del sito tricolore che in quattro mesi di vita ha registrato 12mila iscritti e 2,5 milioni di contatti - . Se prende la nostra rubrica Barattopoli scopre che c’ è una persona a Cosenza che regala due auto in cambio del passaggio di proprietà, un’ altra che offre una tv a 29 pollici o una mountain bike". E’ l’ ecologissimo concetto del riciclo, del non - spreco (www. freecycle. org è il vangelo del baratto mondiale) che ha consentito al 26enne disoccupato canadese Kyle MacDonald in una serie di 15 scambi on line di partire da una piccola graffetta rossa per arrivare qualche mese dopo (quando il suo caso era arrivato su tutte le tv Usa) ad avere una casa tutta per sè nel comune di Kipling (la sua storia è su oneredpaperclip. blogspot. com). E la cultura? Niente paura. Anche qui ce la si può cavare a costo zero. Il Nobel della letteratura gratis, ad esempio, spetta a Paulo Coehlo. Nel suo sito (www. paulocoehloblog. com) appare una foto dello scrittore con la benda da pirata sull’ occhio. Cliccando sull’ immagine, alla faccia delle case editrici di tutto il mondo, l’ autore brasiliano ha messo in rete, gratis, quasi tutti i suoi libri. In alternativa ci si può arrangiare con il bookcrossing (www. bookcrossing. com) una rete virtuale dove gli appassionati di tutto il mondo si scambiano i loro volumi. Nel mondo dell’ arte dello scrocco, in fondo, c’ è solo un grande buco. Quello del cibo. Qualcuno però ha risolto anche questo problema. Sono i Freegan americani, un gruppo anarcoide che combatte contro gli sprechi del mondo (www. Freegan. info). La loro ricetta è semplice: frugano nelle pattumiere delle grandi città, vicino ad alberghi e ristoranti soprattutto. Sarà poco dignitoso, ma è politicamente molto corretto. E tra i sacchetti e gli scarti trovano tonnellate di cibo in ottime condizioni. E, alla fine, non c’ è nessuno a presentare il conto. ETTORE LIVINI  
• La Repubblica 29 gennaio 2008.  un brutto segno quando un´azienda tecnologica a una fiera commerciale musicale fa un annuncio temerario, ma è proprio questo che Qtrax ha fatto al Midem festival di Cannes. Gli interessi delle aziende tecnologiche e delle società di "creative media" sono in opposizione crudele tra loro, un contrasto al quale nessuno, nemmeno Qtrax, ha saputo finora porre rimedio. Le società creative tentano in ogni modo di dar vita a media players di proprietà, così da intascare tutti i soldi derivanti dalle tecnologie. Le aziende tecnologiche invece tollerano la pirateria per far crescere la domanda di apparecchi di free-movie e free-music che possano poi vendere come "computer".
Questa impasse dura da decenni, perché le parti in guerra tra loro non sono mai riuscite ad accordarsi per una spartizione ragionevole del bottino. Di conseguenza si assiste a un´esplosione di network di pirateria peer-to-peer senza licenza. Questi network di recente sono stati fortemente criticati e definiti in sequenza «medievali», un «vero buco nero», una «bugia illusoria» dal presidente francese Sarkozy, la cui fidanzata è una star della musica. I network peer-to-peer umiliano sia le "technology business" sia le "creative business" , perché, in primis, non sono un business. Al contrario, ignorano la legge e sfruttano le capacità tecniche di cui la gente è ormai padrona, e che sono diventate così a buon mercato da essere praticamente gratuite. I computer domestici sono ormai talmente potenti che copiare musica è pressoché gratuito. Un tempo questo duro lavoro era opera di costosi media player, mentre oggi è talmente facile farlo che nessuno ci fa più caso.
Oltretutto, la banda larga è anch´essa praticamente gratuita, e così la gente da casa collega il proprio computer a un network pirata, un servizio per il quale in passato era solita pagare costose compagnie telefoniche. Anche l´archiviazione digitale è praticamente gratuita, e a nessuno ormai preoccupa archiviare brani musicali nei propri computer, mentre in passato occorreva pagare i negozi dei grossi dischi in vinile affinché li conservassero in scaffali sempre troppo piccoli.
Ebbene, adesso Qtrax ha annunciato una brillante innovazione: si tratta di un peer-to-peer network legale. Qtrax sfrutterà i computer degli utenti a casa per formare il network. In modo alquanto brillante, inoltre, Qtrax limiterà la capacità degli utenti di copiare la musica, costringendoli a guardare la pubblicità. Qtrax farà sì che le agenzie pubblicitarie versino soldi direttamente alle società culturali, in modo tale da evitare eventuali procedimenti legali nei confronti dei computer dei suoi utenti. Questo è dunque lo schema proposto: si chiama "musica gratis".
Qtrax vende legalità, se mai riuscirà a farlo. Dopo il suo plateale annuncio nell´ambito della fiera commerciale in Francia, le principali case discografiche hanno protestato, affermando che gli accordi musicali non sono stati ancora firmati. Cosa ancora peggiore, il servizio Internet, che avrebbe dovuto partire lunedì, ha avuto notevoli problemi. Nel frattempo i computer diventano sempre più economici: non diventeranno mai "gratis", ma ci andranno così vicino che nessuno se ne preoccuperà.
BRUCE STERLING