Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  novembre 12 Sabato calendario

Sapere la geometria nella giungla, senza conoscere i numeri

• Sapere la geometria nella giungla, senza conoscere i numeri. Nella lingua di un gruppo di indigeni di nome Mundurukù, che vivono in remoti villaggi del Brasile, in piena giungla amazzonica, non esistono le parole che indicano il quadrato, il rettangolo, il triangolo e nessuna altra figura geometrica, a eccezione del cerchio. Il gruppo non ha strumenti per misurare, non ha cartine geografiche e le parole che usa per indicare le direzioni si limitano ad ala, tramonto, su lungo il fiume, giù lungo il fiume. La lingua Mundurukù ha pochissime parole per i numeri superiori al cinque, con l’eccezione di ”pochi” e ”tanti”, ma anche queste non sono usate in modo coerente. Ciò nonostante sembrano comprendere molti principi della geometria e in qualche caso quasi altrettanto bene degli adulti americani, come si legge nel numero di Science, del 20 gennaio. (segue)
• I ricercatori hanno presentato a 44 membri del Mundurukù e a 54 americani alcune diapositive che illustravano concetti geometrici. Ciascuna diapositiva presentava sei immagini: cinque erano esempi di un dato concetto e una no. Ai Mundurukù, sottoposti al test da uno di loro che ne parla la lingua e collabora con una linguista, è stato chiesto di identificare l’immagine che appariva loro ”strana” o ”brutta”. Per verificare il concetto di angolo retto, per esempio, una diapositiva mostrava cinque triangoli rettangoli e uno isoscele. L’ultimo era la risposta giusta da dare. Nei dati risulta che i bambini della tribù hanno ottenuto lo stesso risultato dei bambini americani – una percentuale di risposte del 64 per cento – mentre gli adulti hanno ottenuto un punteggio all’83 per cento contro l’86 degli americani adulti. (segue)
• I ricercatori hanno quindi messo alla prova i Mundurukù con alcune cartine geografiche, e quelli, che non ne avevano mai vista una, erano in grado di servirsene per orientarsi nello spazio e per individuare oggetti nascosti. Gli indigeni sono stati in grado di usare la mappa per individuare gli oggetti nascosti, anche quando è stata presentata loro una cartina geografica con una diversa angolatura, così che sono stati costretti a girarla mentalmente per farle corrispondere quanto osservavano sul terreno davanti a loro. La teoria che la comprensione della geometria possa essere una qualità universale innata nell’essere umano risale addirittura a Platone. Nel dialogo di Meno, scritto da Platone intorno al 380 avanti Cristo, descrive Socrate che ottiene risposte esatte a quesiti di geometria posti a un giovane schiavo che non ha mai studiato in precedenza la materia. I Mundurukù confermano la teoria di Socrate cui i concetti basilari della geometria sono innati?