Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 12 novembre 2016
Esperimenti condotti dall’università di Ottawa mostrano che bastano cinque centesimi di secondo a un essere umano per decidere se vale la pena di restare o no davanti a una pagina web
• Esperimenti condotti dall’università di Ottawa mostrano che bastano cinque centesimi di secondo a un essere umano per decidere se vale la pena di restare o no davanti a una pagina web. Quando poi si lascia ai soggetti tutto il tempo che vogliono per rivedere le stesse pagine e decidere si scopre che quasi sempre la prima decisione viene confermata. Del resto, è risaputo che "non ci scostiamo facilmente dal primo giudizio che formiamo su una persona o una situazione perché cambiamenti di opinione ci creerebbero delle fastidiose dissonanze cognitive. (segue)
• "Che il cervello usi delle strategie rapidissime per farsi un’idea anche solo approssimativa di quello che ha di fronte è noto da una decina d’anni. Il gruppo di Simon Thortpe a Tolosa ha mostrato come si possano riconoscere in meno di tre decimi di secondo degli oggetti presentati per meno di due centesimi di secondo, quasi un flash sullo schermo. Gli esperimenti richiedono che il soggetto confermi la presenza o meno di un certo tipo di oggetti, come vegetali o mezzi di trasporto, sollevando la mano e interrompendo un circuito" (segue)
• "Si è anche scoperto che gli scimpanzé, opportunamente addestrati con (parecchie) caramelle-premio a sollevare la mano di fronte a certe categorie di oggetti, sono ancora più rapidi. Sembra che il cervello cerchi di arrivare prestissimo a ottenere qualcosa come la prima impressione di una scena salvo poi convalidarla o invalidarla in seguito utilizzando processi più lenti. Il che ha molto senso dal punto di vista evolutivo; in alcune circostanze un giudizio affrettato può essere meglio di un ponderato puntiglio". (fine)