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 2016  novembre 12 Sabato calendario

L’acetone è un disturbo che capita spesso ai bambini, in particolare tra i 3 e i 9 anni

• L’acetone è un disturbo che capita spesso ai bambini, in particolare tra i 3 e i 9 anni. Non è una vera e propria malattia e la causa va ricercata in un problema momentaneo del metabolismo. Accade quando l’organismo, dopo aver bruciato tutti gli zuccheri a disposizione, comincia a bruciare anche i grassi. Quando la loro produzione aumenta questi si accumulano nel sangue, nei tessuti e sono eliminati dalle urine. L’acetone può essere conseguenza di una malattia febbrile, di uno strapazzo, di una gastroenterite o più banalmente di una trasgressione alimentare. Incriminata numero uno la cioccolata, le patatine e in genere tutti i fritti. Capire se il bambino ha questo disturbo è molto semplice. In farmacia esistono stick appositi: si tratta di piccole strisce che, a contatto con l’urina del bambino, cambiano colore. Sulla confezione trovate una scala di tinte di riferimento, che vi aiuterà a individuare la presenza di corpi chetonici (cioè le sostanze che compongono l’acetone) nell’organismo del vostro bambino (Risponde il professor Paolo Careddu, direttore della Clinica pediatrica De Marchi di Milano)
• L’odore di frutta matura quando si ha l’acetone dipende dalla presenza nell’alito (ma anche nelle urine che assumono anch’esse un odore particolare) dei corpi chetonici. Che vengono prodotti dall’organismo perché il bambino recupera i grassi come fonte di energia alternativa agli zuccheri (Risponde il professor Paolo Careddu, direttore della Clinica pediatrica De Marchi di Milano)
• L’acetone si combatte con una dieta corretta. Basta ridurre latte, formaggi, burro, panna, carni grasse, fritti, cioccolato e insaccati. Occorre privilegiare, invece, pane, pasta, patate, riso, pesce, pollo, tacchino e coniglio. Il bambino deve bere molto e soprattutto bevande zuccherate. Consigliati i succhi di frutta, la camomilla, il tè con miele, le bibite dolci, va bene anche la Coca Cola se sgasata. Ma tutto a piccoli sorsi. Così i liquidi reintegreranno le scorte di energia e l’organismo riprenderà a utilizzare come combustibile gli zuccheri. Il problema si risolverà in pochi giorni (Risponde il professor Paolo Careddu, direttore della Clinica pediatrica De Marchi di Milano)