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 2016  novembre 12 Sabato calendario

«L’orzaiolo è un’infezione delle ghiandole della palpebra, dovuta a un batterio: lo stafilocco aureo

• «L’orzaiolo è un’infezione delle ghiandole della palpebra, dovuta a un batterio: lo stafilocco aureo. Può anche essere la conseguenza di una blefarite, vale a dire un’infiammazione cronica della palpebra, anch’essa spesso di origine infettiva. Si presenta con un lieve gonfiore rossastro. Può suppurare, cioè maturare, all’interno come all’esterno dell’occhio. Le ricadute non sono rare e dipendono spesso dalle mani poco pulite con cui il bambino si tocca la parte infiammata. Solo in alcuni casi può essere causato da un deficit immunitario» (Professor Paolo Careddu, direttore dell’Istituto di Pediatria presso l’opedale San Raffaele di Milano)
• Curare l’orzaiolo. «La parola d’ordine per risolvere il problema è l’igiene dell’occhio, che bisogna cercare di tenere sempre pulito. Possono risultare molto utili impacchi di acqua borica, collirio e pomata, questi ultimi a base di antibiotico. La pomata va applicata dopo aver lavato bene l’occhio con l’acqua. Per rimuovere il pus, si può favorire la rottura dell’orzaiolo applicando sull’occhio, diverse volte al giorno, impacchi caldi con una garza sterile imbevuta d’acqua. L’impacco va applicato per almeno una ventina di minuti» (Professor Paolo Careddu, direttore dell’Istituto di Pediatria presso l’opedale San Raffaele di Milano).
• Prevenire l’orzaiolo. «Se il bambino è predisposto al disturbo, fate molta attenzione a difenderlo dagli agenti irritanti come la polvere o il pulviscolo, che si alzano nell’aria quando c’è vento. In questi casi sarebbe bene proteggere il piccolo con un paio di occhiali da sole. Un’altra causa molto comune è il classico colpo d’aria. E allora, quando viaggiate in automobile, non tenete il finestrino troppo aperto, soprattutto se il piccolo è seduto dietro. Se invece il bambino ha la congiuntivite e non volete che sopraggiunga anche l’orzaiolo, pulite spesso l’occhio con una garza sterile imbevuta di camomilla tiepida. Infine, l’aspetto più importante: raccomandate al piccolo di lavarsi spesso le mani e di non toccarsi di continuo l’occhio, che tende a infettarsi con facilità» (Professor Paolo Careddu, direttore dell’Istituto di Pediatria presso l’opedale San Raffaele di Milano).