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 2016  novembre 12 Sabato calendario

Le facce perfette non fanno storia

• Le facce perfette non fanno storia. Neppure la Gioconda aveva lineamenti regolari, figuriamoci Jennifer Lopez e Gwyneth Paltrow, che adesso vanno per la maggiore come donne-a-cui-tutte-vorremmo-assomigliare. E se le vedeste la mattina, quando escono di casa struccate per correre agli studios, rimarreste deluse: più la loro faccia appare sexy, fatale o angelica sullo schermo, più i loro lineamenti sono sbagliati. Stefano Anselmo, che è forse uno dei tre truccatori più bravi che ci siano al mondo, sostiene addirittura che il miglior viso da truccare è quello pieno di difetti: Stefano è uno che se ne intende perché, sfuma di qui e allunga di là, a lui sono venuti capolavori autentici, come quei visi pazzi che qualche anno fa Mina esibiva sulle copertine dei suoi dischi. E come i trucchi di Caterina Valente, Anna Oxa, Ornella Vanoni più tutte le top che andavano in passerella negli Anni 80-90. Ora Stefano preferisce insegnare ai truccatori delle dive, ma così è come se le truccasse ancora tutte lui. Esiste un make-up che copre tutti i difetti? Anche se poi ce ne detta una cinquantina (tra cui quelli che troverete in queste pagine), Stefano dice che non ne esistono di codificati. Bisogna piuttosto riuscire a captare quello che c’è dietro alla faccia che vi guarda dallo specchio. Un esempio? Marilyn Monroe aveva gli occhi un po’ spioventi dei bambini tristi e per tanti anni nessuno riuscì a capirlo: la truccavano solo da bella ragazza bionda. Ma il giorno che uno se ne accorse e glieli riempì di ombretto rosa, aggiungendoci due lunghe ciglia finte all’angolo esterno, ecco là che era nata la Marilyn sexy-infantile che ancora adesso, dopo tanti anni, fa sognare.
• Pennelli, piumini, spugnette... Potreste stendere il trucco usando i polpastrelli, come fanno alcuni truccatori, ma non è facile impararlo. O potreste usare gli aggeggini che trovate nelle scatolette del trucco, ma non sono di buona qualità né abbastanza grandi. Insomma: dovete comprarli. Certo, costano un po’, ma vi fanno risparmiare sul prodotti: se mettete il rossetto col pennello, lo stick dura almeno un terzo in più del solito e anche la spugnetta, specie se di lattice, allunga la vita del vostro fondotinta. E ricordate anche di pulirli una volta al mese con acqua calda e detersivo per i piatti.
• Le dive che si ricordano per la bellezza della loro bocca, da Joan Crawford a Julia Roberts, hanno sempre portato rossetti rosso acceso con punta di arancio, perché metteno in risalto il bianco dei denti. Come mettere il rossetto per avere labbra da diva? Preparandole con una punta dello stesso fondotinta del viso e stendendo un velo di cipria. Passate poi il rossetto vero e proprio, circondato da un rigo di matita uguale. Ritoccate tutto con due strati di rossetto stesi con un pennellino dalla punta a spatoletta, fissato al centro con un’altra spolverata di cipria e "rifinite" con un po’ di gloss. Guardatevi allo specchio: somigliate almeno un po’ a Julia?
• Gli attori del cinema hanno usato tutti, per una cinquantina di anni, lo stesso trucco, quello di Max Factor, che però prima di essere una marca era un famoso truccatore russo che giovanissimo andò in America in cerca di fortuna. Approdato dalle parti di Los Angeles aprì una botteguccia di ceroni per il trucco teatrale. Fortuna volle che lì vicino stesse cominciando l’industria del cinema, ed ecco fatto. Alle prime dive che si truccavano ancora gli occhi con il nerofumo dei cerini bruciacchiati insegnò come farlo «stile ballerina», e il suo successo fu consacrato. A Max Factor si deve anche il merito di aver fatto radere gli attori: nei primi film gli uomini portavano tutti la barba perché la pellicola, altrimenti, faceva apparire una brutta ombreggiatura nerastra sulle guance. Max Factor mise a punto un cerone da stendere con una spugnetta bagnata (si chiamava «pan-cake») e il problema fu risolto. Ora il pancake è un po’ in ribasso: le pellicole sensibili che si usano adesso al cinema sensibili che si usano adesso al cinema impongono trucchi più leggeri. Ma se andate a vedere in camerino cosa fanno i grandi attori, scoprirete che ce n’è sempre un po’.