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 2016  novembre 12 Sabato calendario

Pranzare fuori casa

• Pranzare fuori casa. Un’abitudine quotidiana che coinvolge oltre 7 milioni di italiani. Mentre diminuisce sempre di più il numero di coloro che hanno la fortuna di tornare in famiglia nella pausa pranzo. La maggior parte dei forzati del «pasto veloce» si affolla nelle mense aziendali, mangia un panino nel bar all’angolo, sgranocchia uno snack davanti al computer o addirittura salta completamente il pasto. Il risultato? Torna a casa alla sera stremata e si getta su tutto quello che trova, sovraccaricando lo stomaco con conseguente lentezza e difficoltà digestive che si trasformano ben presto in aumento di peso. «è necessaria una migliore educazione alimentare», dice Lucio Lucchin, direttore medico del Servizio di dietetica e nutrizione clinica dell’azienda sanitaria di Bolzano. «Mangiare un pasto completo per poi accasciarsi sulla scrivania, ingurgitare un panino in pochi minuti o saltare del tutto il pranzo fanno parte delle cattive abitudini degli italiani che bisogna provare a cambiare. Il ”mordi e lavora” ha degli effetti deleteri per il sistema digestivo: non si mastica bene il cibo, si inghiotte velocemente e così si introducono nello stomaco bocconi enormi che richiedono più tempo per essere digeriti. Le conseguenze? Affluisce meno sangue al cervello, si ha una lieve ipossigenazione e una ridotta capacità di concentrazione e precisione».
• Anche le aziende che hanno una mensa, spesso la trascurano: in genere è brutta e triste, rumorosa e con una varietà e una qualità del cibo che lasciano a desiderare. Cercano di risparmiare, ma non si rendono conto che in questo modo ci rimettono in efficienza e salute dei dipendenti. E allora, che cosa conviene mangiare? «Il piatto unico - pasta con verdure e formaggio, oppure un’insalata con pesce o carne - è la soluzione migliore», prosegue Lucchin. «Certo, dipende dal tipo di lavoro svolto. Le esigenze nutrizionali degli impiegati sono diverse da quelle degli operai. Le tradizioni alimentari vanno riviste, le quantità devono essere commisurate al dispendio di fatica fisica e mentale». Vietatissimo non alzarsi mai dalla scrivania. è importante utilizzare la pausa pranzo anche per sgranchirsi e riposare la mente. L’ipotesi di saltare il pasto è poi del tutto negativa: il digiuno libera una serie di ormoni che scatenano l’allarme «energetico» e quando il livello si alza in maniera eccessiva, scatta la voglia irrefrenabile di mangiare qualsiasi cosa capiti a tiro. «La regola migliore è quella di fare numerosi spuntini durante la giornata, evitando naturalmente gli snack dolci e le merendine delle macchinette. Conviene scegliere invece frutta, verdura e yogurt», conclude Lucchin, «l’ideale è portarsi qualcosa da casa: in cambio del piccolo sacrificio di fare la spesa e prepararsi il pranzo ci sono tutti i vantaggi di una dieta sana ed equilibrata».
• Bere o non bere? E che cosa? Secondo Stefano Bernini, medico nutrizionista a Milano, bevande acide come il vino e la birra aiutano a rendere più digeribili le carni, il pesce e i formaggi, ma sono inadatte agli amidacei. Con pane, pasta e altri carboidrati è più indicata l’acqua naturale o anche una spremuta di agrumi. Quanto alle bibite gassate, è da sfatare il mito che abbiano proprietà digestive, inoltre contengono zuccheri e non vanno bene per chi ha problemi di linea. Qualcosa di caldo alla fine del pasto favorisce la digestione: perfette una tazza d’orzo, di tè o una tisana. Una nota a parte per il classico «espresso»: la caffeina fa affluire più sangue al cervello e dà una benefica e immediata sensazione di lucidità.
• Le condizioni igieniche di un locale sono fondamentali. Ecco i suggerimenti di Gianni Cavinato, tecnologo alimentare dell’Acu, Associazione consumatori e utenti, per un «check-up» in diretta. • Il banco degli alimenti deve essere dotato di vetrinette e piani di esposizione che proteggono i cibi dal consumatore. • No alla promiscuità tra cibi freschi e confezionati: i piatti caldi devono essere separati da quelli freddi. • Gli addetti alla preparazione del cibo devono indossare divise pulite e copricapo. Non devono avere anelli né unghie laccate. • L’incaricato di cassa non deve svolgere mansioni di servizio al banco e non deve avere contatti con il cibo. • Il locale deve essere ben aerato, avere i pavimenti puliti e presentare condizioni di igiene generale ineccepibili.