Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 12 novembre 2016
Ventisettemila e quattrocento miliardi di lire
• Ventisettemila e quattrocento miliardi di lire. Tanto hanno speso gli italiani per festeggiare il Natale 2000, secondo un’indagine realizzata dalla Swg per conto di Confesercenti. Gran parte di questi soldi se ne è andata per l’acquisto di panettoni, pandori, torroni, salmone, caviale e spumante. Per allestire la tavola delle feste, si sono spese dalle 150.000 alle 500.000 lire a famiglia. Ma più si acquista, più si mangia e più si rischia di appesantirsi. Come la mettiamo, allora? C’è un modo per godersi il piacere del cibo delle feste senza rinunciare alla forma fisica? «Sì, basta assaggiare tutto con moderazione», spiega Carlo Cannella, ordinario di Scienza dell’alimentazione all’università La Sapienza di Roma. E ancora, perché preparare cenoni faraonici e poi lasciare nel piatto metà delle portate? Meglio ridimensionare le quantità: «Si sprecherà meno e, con quel che avrete risparmiato, potrete provare a condividere il Natale con chi è meno fortunato di noi», aggiunge Cannella. Non dimentichiamoci, poi, l’attività fisica: «Può sembrare ovvio ricordare che se durante le festività natalizie facciamo lo shopping a piedi, oltre a contribuire a snellire il traffico, facciamo del bene anche alla nostra salute», suggerisce Cannella.
Quindi, godersi le feste e attraversarle senza problemi, sul piano della forma fisica, non è impossibile, basta organizzarsi. Partendo da una constatazione: ogni volta che ci sediamo a tavola per una ricorrenza assumiamo in media dalle 2.500 alle 3.400 calorie. Quasi il doppio dell’energia che si assume con un pasto normale. Non solo: poiché nei mesi di dicembre e gennaio a tavola non si esagera una volta sola, ma almeno cinque (tra Natale, Capodanno ed Epifania), organizzare il carico calorico diventa davvero importante. Ecco allora un decalogo da tenere sempre presente:
• Alternate pasti importanti a pranzi leggeri: se a mezzogiorno vi concedete tante portate, a cena limitatevi a un passato di verdura e a un piatto di pesce al vapore (per esempio una sogliola).
• Prima, nel corso del pomeriggio, non poltrite: fate una bella passeggiata per una mezz’ora. Digerirete meglio e smaltirete almeno 150 calorie (ossia l’equivalente di 30 g di torrone).
• Scegliete cosa mangiare in modo furbo: ci sono ricette natalizie integrabili anche con un regime ipocalorico. Qualche esempio: bresaola di vitello, minestra in brodo di cappone, spaghetti con baccalà o acciughe, ravioli di magro.
• Al momento del dolce riducete le porzioni e preferite le torte preparate solo con frutta fresca.
• Provate ad aumentare la porzione della verdura a discapito del pane o della pasta.
• Fate molta attenzione all’olio: cercate di non usarne più di sei cucchiaini da caffè al giorno (che corrispondono a circa 30 g).
• Cenone uguale tentazioni irresistibili. Arrivare all’Epifania con qualche chilo da smaltire è facile, ma non inevitabile. Ecco i consigli del professor Carlo Cannella per sopravvivere (quasi indenni) agli stravizi delle feste natalizie.
VIETATI I SUPERALCOLICI: Non privatevi di un paio di bicchieri di buon vino, ma eliminate i superalcolici: anche quelli (amari e grappe) che a fine cena vi danno la sensazione di agevolare la digestione.
PER ANTIPASTO: CAVIALE O FORMAGGIO? Il caviale è un macigno: 100 g equivalgono a 255 calorie. Quindi non superate le due tartine. Meglio, però, una fetta (10-15 g) di prosciutto, anche senza togliere il grasso, e del formaggio fresco (50 g); se lo preferite stagionato, mangiatene 25 g.
PER PRIMO: TORTELLINI A metà. Non rinunciate a ravioli e tortellini, dimezzate le dosi: 60 g, meglio se con ripieni leggeri (ricotta e spinaci o carciofi) e al sugo di pomodoro. Se preferite il brodo, alleggeritelo: dopo averlo cotto, filtratelo con un colino per eliminare il grasso. Oppure fatelo freddare: il grasso si solidifica e si elimina più facilmente.
PER SECONDO: COTECHINO E CAPITONE. Li abbiamo aspettati tutto l’anno, perché privarcene? Basta cuocerli nel modo giusto. Il cotechino a fuoco lentissimo, per ore, senza rompere la guaina che lo avvolge. Così la carne diventa più leggera perché i grassi trasudano attraverso la membrana (a fine cottura gettateli via). Il capitone non friggetelo, tagliatelo a rondelle e fatene uno spiedone con fette di pane e foglie d’alloro. Sulla griglia il grasso va via e il sapore rimane.
PER DOLCe: il panettone è meglio del pandoro. Davanti ai dolci è una lotta impari: l’offerta è tanta e la voglia di resistere poca. E allora, concedetevene un solo tipo in ogni pasto: ora un pezzetto di torrone, ora una fetta di panettone (più leggero del pandoro). Ed evitate la frutta secca.
• Il pandoro a Verona, il panettone a Milano, il panforte a Siena, il torrone a Cremona, gli struffoli a Napoli: senza questi dolci sulla tavola, che Natale sarebbe? Anche nel resto d’Europa le feste di fine anno si celebrano con leccornie particolari: in Inghilterra c’è il «Christmas pudding», in Germania lo «stollen» alla frutta candita, in Francia la «bûche aux marrons» con cioccolato e marroni. In Alsazia si prepara la «birewecke», una specie di pagnotta alla frutta secca e canditi, che viene servita con composte di frutta, e i «lebkuchen» (panpepati), mangiati prima della messa di mezzanotte.
• Preparatevi: come ogni anno ne farete tantissimi. I brindisi delle feste sono qualcosa a cui proprio non si può dire di no. E allora, ecco una buona notizia per chi è a dieta, magari stretta: non è il caso di privarsi del piacere di un cin cin. Uno o due calici di spumante o champagne rappresentano sì un carico di 150 calorie (20,2 g di alcol e zero proteine e grassi), ma hanno una doppia funzione benefica: aiutano sia l’umore sia la digestione. Infatti le bollicine stimolano le secrezioni gastriche e danno una mano allo stomaco affaticato - lui sì - dagli «stravizi» delle feste. Ma non è finita qui. Vini e spumanti contengono i preziosi antiossidanti, quelle sostanze utili per combattere i radicali liberi: insomma, ci aiutano a restare giovani.