Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 29 settembre 2001
Metà degli italiani ha un «soffio al cuore», eppure cosa sia di preciso in pochi lo sanno
• Metà degli italiani ha un «soffio al cuore», eppure cosa sia di preciso in pochi lo sanno. A spiegarlo con chiarezza è il dottor Gian Luigi Nicolosi, presidente dell’Associazione nazionale medici cardiologi ospedalieri: «Soffio è un termine generico, di per sé poco indicativo. Significa semplicemente che il cuore fa rumore. Quello che è importante è scoprire il motivo di questo rumore, generato dal sangue che scorre all’interno del muscolo cardiaco e attraverso le valvole del cuore. Se il soffio non è legato ad alcuna patologia viene definito ”innocente”, e per fortuna nei giovani è quasi sempre così». «Trattandosi di un rumore», dice ancora il dottor Nicolosi, «è più facile che sia rilevabile dal medico negli individui con pareti toraciche sottili, come i bambini e le persone di corporatura minuta. Il soffio può essere udibile momentaneamente dopo uno sforzo fisico, durante episodi di febbre, in casi di anemia e in tutte quelle circostanze che provocano un aumento della velocità del flusso sanguigno». Dunque non preoccupatevi. Se pensate di averlo, fatevi visitare dal vostro medico di famiglia: solo lui può chiarire ogni dubbio.
• Tra le malformazioni congenite (ne è affetto l’8 per mille dei nati) che provocano il soffio al cuore, ci sono i difetti dei setti (in pratica, le pareti che dividono le varie «camere» del cuore), oppure problemi alle valvole cardiache (le «porte» che regolano l’afflusso e il deflusso del sangue all’interno del cuore). Tra le cause acquisite, invece, ci sono soprattutto quelle di natura infettiva, dovute spesso a malattie reumatiche o a batteri e virus che attaccano l’organismo di chi, ad esempio, fa uso di droghe.
• Il soffio al cuore può essere di due tipi: diastolico e sistolico (vedi infografico a destra). Per capire le differenze, basta immaginare il cuore come una pompa idraulica: se il «rumore» si verifica quando il muscolo cardiaco si distende, siamo di fronte a un soffio diastolico; se invece è provocato alla contrazione del cuore, viene detto sistolico. Diffuso a tutte le età, è più frequente nelle persone anziane. «Spesso è causato da degenerazioni della valvole cardiache, che invecchiando non riescono più a ”lavorare” perfettamente», spiega il dottor Nicolosi. «Si tratta, nella maggior parte dei casi, solo di piccole anomalie inevitabili che non devono preoccupare». Curiosità: a volte il soffio è provocato da infezioni che possono nascere semplicemente dalle cattive condizioni igieniche dei denti. In questo caso, occorre l’intervento del dentista e una profilassi a base di antibiotici.
• I consigli dell’esperto:
Cosa fare ?
Prima il medico di base:
il passo più importante, anche se può sembrare scontato. Soltanto lui può diagnosticare con certezza se avete o meno il soffio al cuore, perché conosce la vostra storia clinica.
Poi il cardiologo:
Dev’essere il medico di famiglia a prescrivervi la visita dal cardiologo. un passo obbligato solo se a un primo esame rimane qualche dubbio sulla natura del soffio.
Due esami per avere la certezza:
Per una diagnosi definitiva sul soffio generalmente basta una visita con elettrocardiogramma e, in seconda battuta, l’ecocardiogramma.
Cosa non fare:
Non è il caso di preoccuparsi:
Nella stragrande maggioranza dei casi, i soffi al cuore sono «innocenti». Si tratta solo di rumori banali, che non comportano problemi di nessun tipo. Inutile quindi spaventarsi.
No all’autodiagnosi:
Evitate di improvvisarvi cardiologi solo perché avete letto qualche pagina dell’enciclopedia medica.
Non curatevi da soli:
Lasciate che sia lo specialista a decidere. Curarsi da soli non solo è inutile, ma spesso è anche dannoso. Evitate, ad esempio, di prendere un certo farmaco, solo perché ve lo ha consigliato un’amica.