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 2016  novembre 12 Sabato calendario

Si scrive Qi o anche Chi

• Si scrive Qi o anche Chi. Si pronuncia «ci». Poche lettere per significare un concetto che più grande non si può: l’energia vitale, il motore che fa muovere l’universo e quindi anche l’uomo. Secondo la millenaria medicina cinese, coltivare e sviluppare il Qi è fondamentale per l’armonia, il benessere e l’equilibrio psicofisico. Le tecniche per fare tutto questo sono diverse. Una delle più efficaci va sotto il nome di Qi Gong (ma lo troverete scritto in tanti altri modi diversi, come accade per tutti i nomi orientali), che lavora su corpo, mente e spirito. «Nato in Cina più di duemila anni prima di Cristo, serviva a curare diverse patologie», spiega Sergio Marzicchi, terapista della riabilitazione e insegnante di Qi Gong a Roma (collekruna@tiscalinet.it). «Consisteva in movimenti lenti e rilassanti, simili a una danza, che nel tempo si sono diffusi in tutto l’Oriente, per arrivare poi anche nel mondo occidentale». Si tratta di esercizi adatti a persone di qualsiasi sesso ed età, anche molto anziane, perché è una ginnastica dolce che restituisce tonicità ai muscoli, fa lavorare il cuore senza farlo sforzare e permette una migliore conoscenza del proprio corpo». Le lezioni di Qi Gong possono essere di gruppo o individuali. Una volta appresi gli esercizi fondamentali, si può continuare a praticarli in casa.
• 1 Sciogli la schiena. un esercizio che serve ad ammorbidire e distendere tutta la colonna vertebrale. Ideale al risveglio, prima di cominciare la giornata. Mettetevi in posizione eretta con le gambe incrociate (la gamba sinistra dietro quella destra e i piedi in linea). Flettete le braccia con i pugni chiusi (il destro sul pettorale sinistro e il sinistro sul fianco). Espirando, ruotate sul lato destro aprendo le mani e distendendo le braccia indietro. Poi, inspirando lentamente, tornate nella posizione iniziale e richiudete i pugni. Ripetete l’esercizio cambiando lato. Eseguitelo sei volte per lato. 2 un esercizio di respirazione, propedeutico al sonno. In posizione distesa, respirate solo col naso. Dividete mentalmente il corpo in tre parti (anteriore, posteriore e laterale). Quando inspirate, concentrate l’attenzione sulla testa. Prima fase: espirate spostando la concentrazione sul viso, sul petto, sulla pancia, sull’inguine e sulle gambe fino alla punta degli alluci. Seconda fase: espirate facendo scendere l’attenzione verso le braccia fino alla punta del dito medio. Terza fase: espirate portando l’attenzione verso collo, spalle, schiena, glutei, gambe fino alla pianta dei piedi. 3 Si chiama «esercizio del palo eretto» e serve a percepire la propria energia. In posizione eretta, allargate leggermente le gambe. I piedi sono paralleli, la punta della lingua tocca il palato, le mani sono davanti all’addome e si guardano, con il palmo rivolto verso l’ombelico. Le spalle sono rilassate e gli occhi socchiusi. Si applicano le tre regolamentazioni del Qi Gong: Con il Tiao Shèn regolate il corpo, rilassando completamente ogni muscolo, dal viso in giù. Con il Tiao Xi invece regolate il respiro. Quando inspirate, l’addome si sposta in avanti, mentre quando espirate rientra. Con il Tiao Xin regolate la mente portandola nella zona interna dell’addome, dietro l’ombelico. Percepite l’azione dell’addome fino a sentire calore o movimento: serve a stimolare il Dan Tien, il più importante centro energetico del corpo.
• Nel Qi Gong esiste una tecnica che risale a un medico cinese, Hua To, vissuto circa duemila anni fa, nel periodo compreso tra il 206 a.C. e il 220 d.C. Questo dottore inventò e codificò una serie di esercizi, particolarmente adatti ai bambini tra i 3 e i 5 anni, che si rifanno ai movimenti caratteristici di alcuni animali: per esempio la tigre, il cervo, l’orso, la scimmia e la gru. Si tratta di una ginnastica che assomiglia molto da vicino a un autentico gioco: l’obiettivo è di insegnare ai più piccoli, attraverso esercizi particolari, a imitare gli animali, a muoversi in gruppo come fanno loro e a creare con la fantasia delle vere e proprie storie. Identificandosi di volta in volta con le singole bestie, il bambino viene stimolato a capire cosa significa essere forti oppure rapidi, eleganti oppure goffi e «pesanti». Inoltre, impara a distinguere i diversi stati emotivi, ad associarli ai vari comportamenti e a reagire in modo diverso a seconda delle situazioni.
• I benefici del Qi Gong, per la prevenzione e la cura di alcune malattie, sono riconosciuti anche dalla medicina tradizionale. «Diversi ospedali italiani adottano questa disciplina», dice Sergio Marzicchi. il caso, tra gli altri, dell’Istituto tumori di Genova, che prevede la pratica del Qi Gong per la rieducazione funzionale. «Certo, ciò non deve creare illusioni: questa ginnastica energetica funziona se applicata come una vera terapia, per un certo numero di ore al giorno». Ma quali sono le patologie che si possono curare? Per la prevenzione di Alzheimer e Parkinson, ci sono il Panji (flettere le dita) e lo Shoufut (le mille mani del Budda): il primo consiste nel chiudere e aprire le dita della mano, alternandole; il secondo nel fare movimenti lenti, come se si cucisse qualcosa. Questi esercizi generano uno stato di quiete mentale che stimola il cervello. Per gli anziani c’è il Lizi Jue, una tecnica che lavora su sei suoni per abbassare la glicemia, e il Lian Gong, una serie di esercizi che migliorano il livello delle articolazioni e dei tendini, e aumentano le immunoglobuline, che proteggono il sistema immunitario.