Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 21 novembre 2004
Domenica 21/11/1954
• Domenica 21/11/1954. Tre all’anno.
Tre cambi al ministero degli Esteri, che ha sede a Palazzo Chigi. Per i primi cinque giorni dell’anno è tenuto ad interim dal Presidente del Consiglio Pella. Gli succede Attilio Piccioni. Con un rimpasto, lo sostituisce in settembre il ministro della Pubblica istruzione, Gaetano Martino, che sarà il primo ministro italiano a pronunciare un discorso all’Assemblea dell’Onu.
• Sabato 21/11/1964. Prima Saragat, poi Moro.
Da 5 anni la Farnesina è la sede del ministero. Giuseppe Saragat è il ministro degli Affari esteri del 1964, nel I e nel II Governo Moro, fino al 28 dicembre, quando viene eletto Presidente della Repubblica. Durante il suo ministero viene respinta la mozione di riconoscimento, proposta dal Pci, della Cina Popolare. Dopo le sue dimissioni, Moro ne assume la carica ad interim.
• Giovedì 21/11/1974. Confini certi con Tito. Aldo Moro il ministro degli Affari esteri, nel IV e nel V governo Rumor. Cambio della guardia il 23 novembre: Moro torna alla Presidenza del Consiglio e Rumor alla Farnesina. L’anno dopo quest’ultimo firma il Trattato di Osimo con Tito, che sancisce i confini tra Italia e Jugoslavia. Roma ospita il Consiglio Europeo: via libera all’elezione a suffragio universale del Parlamento.
• Mercoledì 21/11/1984. Andreotti per cinque.
Un solo inquilino alla Farnesina quest’anno: Giulio Andreotti. Lo sarà per altri cinque anni, in cinque governi diversi. Appoggia fermamente la strategia atlantica. Dà il via libera all’installazione in Italia degli euromissili della Nato. Affronterà il caso dell’Achille Lauro. Tra due anni verrà siglato l’Atto Unico Europeo. Tra tre, verrà perfezionata l’intesa con l’Austria sull’Alto Adige.
• Lunedì 21/11/1994. Di nuovo tre all’anno.
Nel 1994 si succedono tre ministri. Beniamino Andreatta nel governo Ciampi fino a aprile, quando viene nominato Presidente del gruppo Ppi al Senato. Gli succede ad interim Leopoldo Elia, (era ministro senza portafoglio per le Riforme elettorali e istituzionali). A maggio, nel primo governo Berlusconi, ministro degli Esteri è Antonio Martino, figlio di Gaetano, stessa carica nel 1954.