Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 18 luglio 2004
Domenica 18/7/1954
• Domenica 18/7/1954. Riforme strutturali
Il ministro delle Finanze Tremelloni (PSDI) propone il carcere per gli evasori e aumenta fino a 540.000 lire il minimo imponibile e annuncia una riforma strutturale delle imposte. Intanto i dipendenti dell’amministrazione finanziaria (imposte, tasse, dogane) sono in sciopero: così tutte le frontiere italiane restano praticamente incustodite. Il gettito delle imposte dirette è in aumento.
• Sabato 18/7/1964. Più tasse, meno spese
C’è ancora Tremelloni al dicastero delle Finanze. L’Italia è in un periodo di crisi economica; il ministro rilascia alla stampa le sue ricette: contenimento dei prezzi, politica fiscale a favore dei redditi più bassi, stabilità della moneta e controllo della spesa pubblica. A chi gli fa notare che diminuisce l’occupazione risponde che però le entrate tributarie sono soddisfacenti.
• Giovedì 18/7/1974. Debutta l’una tantum
Grave scacco oggi per il ministro dell’Economia Tanassi (PSDI): la commissione affari costituzionali boccia, unanime, il suo decreto-legge per l’assunzione di 12.074 impiegati al ministero. Il ministro propone al Paese una imposta «una tantum» su auto, case, moto, aerei privati e natanti e il blocco dei contratti delle abitazioni fino al 30/6/1975. L’inflazione è al 19,4 per cento.
• Mercoledì 18/7/1984. I tagli e la verifica
Ciampi (governatore Bankitalia) lancia l’allarme sul debito pubblico e il ministro Visentini deve rifare i conti. Necessari tagli per 5000 miliardi. Li vorrebbe recuperare con la lotta all’evasione di piccole imprese e artigiani e tassando i redditi più alti, ma Craxi è contrario. Allo studio anche tagli alla spesa sanitaria. Nel governo è in corso una verifica e tutte le iniziative sono rimandate.
• Lunedì 18/7/1994. Tremonti è in difficoltà
La Borsa è in caduta libera (-2,32%). Il ministro Tremonti decide il taglio degli 007 del Fisco e istituisce il SIS per vigilare sui dipendenti delle Finanze. Varato il concordato fiscale: fino a due milioni si pagano 150 mila lire, tra 2 e 20 milioni si paga il 10% dell’importo contestato, oltre i 20 milioni si concilia caso per caso. Tensioni sulle facilitazioni fiscali per il rilancio di economia e occupazione.