Pallinato da Frammenti, Gruppo AAA, 12 novembre 2016
Inverno: naso chiuso o giocciolante, dolore alla testa o al viso, qualche linea di febbre
• Inverno: naso chiuso o giocciolante, dolore alla testa o al viso, qualche linea di febbre. Semplice raffreddore o sinusite? «La maggioranza delle persone col mal di testa o con un dolore al viso viene curata per sinusite. Niente di più sbagliato», dice il professor Italo De Vincentiis, ordinario di Otorinolaringoiatria al policlinico Umberto I e direttore della Scuola di specializzazione di Otorinolaringoiatria all’università La Sapienza di Roma. La sinusite è una di quelle malattie destinate a essere confuse con altre dai sintomi simili: c’è chi sottovaluta - e cura male - una cefalea cronica, convinto di avere una sinusite, e chi si spaventa credendo di soffrire di sinusite quando invece ha un semplice raffreddore. C’è una bella differenza: la sinusite è un’infiammazione dei seni paranasali (cioè le cavità inserite nelle ossa craniche) dovuta a un’infezione sostenuta da batteri; il raffreddore interessa solo le mucose nasali ed è provocato da un virus. Il raffreddore guarisce da solo, la sinusite va curata. Come riconoscerla in tempo?
«Il modo migliore per scoprire se si tratta davvero di sinusite», dice il professor De Vincentiis, «è fare una radiografia. Ed è qui che il medico deve essere bravo, perché circa il 40% di noi ha qualche leggero segno di sinusite, piccole zone opache nei seni paranasali o una piccola cisti. E i sintomi - naso chiuso, secrezione nasale, febbre - a volte possono ingannare. Effettivamente la diagnosi può non essere semplice, ma ciò che distingue sempre una sinusite acuta è il dolore, mascellare o frontale, che la caratterizza».
• Si stima che il 3-4% della popolazione italiana ogni inverno resti vittima di un attacco di sinusite. Se l’episodio si ripete più di tre o quattro volte l’anno, si parla di sinusite ricorrente; se i sintomi persistono per più di tre mesi, allora la diagnosi è di sinusite cronica.
Ma che cos’è esattamente la sinusite? « un’infezione dei seni paranasali, piccole cavità nelle ossa del cranio che contengono aria, per tenere la testa più leggera e non farla pesare troppo sulla colonna cervicale. Questi seni sono rivestiti da una mucosa e comunicano con le fosse nasali, da cui ricevono aria. Quando dalle fosse nasali parte un’infezione che colpisce la mucosa dei seni allora c’è una sinusite».
Da cosa è provocata l’infezione? «Nella stragrande maggioranza dei casi è tutta colpa di germi comuni, in genere pneumococco, streptococco, stafilococco. E le persone più a rischio sono innanzi tutto gli allergici, chi lavora all’aperto nel periodo invernale, chi vive nelle valli dei fiumi, vicino ai laghi o vicino a località di mare ricche di boschi: insomma dove il clima è molto umido e favorisce quindi l’attecchimento dei germi nelle fosse nasali». Una sinusite acuta, diagnosticata correttamente e ben curata, si risolve in meno di una settimana. Ma attenzione: «Se il processo infiammatorio si ripete con frequenza, allora potrebbe essere presente qualche fattore scatenante (per esempio, fosse nasali mal fatte, setto nasale deviato) oppure il paziente è molto sensibile alle variazioni di temperatura. E allora bisogna intervenire sulle cause».
• Non abusare degli spray nasali
Sinusite acuta. La terapia più efficace? «Senza dubbio gli antibiotici», spiega il professor De Vincentiis, «possono essere somministrati per via generale o meglio ancora ricorrendo agli aerosol, con aggiunta di cortisone, e agli spray nasali vasocostrittori. Questi ultimi però non vanno usati per più di 4 o 5 giorni». Utili anche gli antistaminici, che riducono il gonfiore delle mucose.
Sinusite cronica. Spesso è provocata dalla deviazione del setto o dalla presenza di polipi. Ma non per questo l’unica soluzione è quella chirurgica. «Per 35 anni», spiega De Vincentiis, «ho insegnato ai miei allievi che meno si tocca una sinusite e meglio è: quasi sempre guariscono perfettamente con le terapie mediche».
Sinusite odontogena. Una volta su dieci la sinusite è la conseguenza di un’infezione a un dente: «Può succedere che un premolare o un molare si ammali, e che l’infezione, attraverso il dente, penetri nel seno mascellare e investa la mucosa nasale. Anche curando il dente, la cavità nel seno mascellare è difficile da saldare, ed è necessario operare».
Sinusite infantile. una forma rara, perché i seni mascellari fino ai 5-6 anni non sono ben formati. Ecco la cura dell’otorinolaringoiatra: «Va fatta una cura ripetuta di istillazioni nasali con sali d’argento fino ai 13-14 anni, perché il proteinato d’argento pulisce le fosse nasali e impedisce che si formi un’infezione.
• Nella fase acuta si soffre di dolore mascellare o frontale, rinite mucopurulenta, secrezione dal naso, dolore sotto gli occhi (se si tratta di sinusite mascellare) o sull’arcata sopracciliare (se di tipo frontale). Nelle fasi molto acute ci può essere anche febbre molto alta.
Quando la malattia si cronicizza non c’è il mal di testa tipico della fase acuta. Però in questo caso la mucosa di rivestimento che copre i seni mascellari si ispessisce e si formano dei polipi, che possono rimanere nei seni o arrivare nelle fosse nasali.
• Un metodo efficace per combattere la sinusite è l’autovaccino. In pratica, con i germi presenti nello stesso paziente, prelevati inserendo un tampone nel naso, viene preparato una sorta di vaccino personalizzato composto da 16 fiale che contengono ognuna da 200 milioni a 2/3 miliardi di microbi. «L’obiettivo», spiega il professor De Vincentiis, «è quello di aumentare la capacità immunitaria e fare in modo che sia lo stesso paziente a difendersi dalla sinusite». Ai soggetti allergici, particolarmente predisposti a questa patologia, conviene curare la causa scatenante, piuttosto che l’effetto: «In questo caso, dopo aver eseguito le prove allergiche e scoperto che cosa scatena l’allergia, si mette a punto un vaccino che va ripetuto per diversi anni, finché l’allergia non è vinta».