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 2016  novembre 12 Sabato calendario

E’ la solita storia

• E’ la solita storia. Un importante appuntamento di lavoro, una riunione di famiglia a cui non potete mancare, un viaggio all’estero con amici. Insomma: dovete prendere l’aereo e la sola idea vi terrorizza. Quante volte avete giurato che «basta, la prossima volta prendo il treno anche per l’Africa», salvo poi ritrovarvi lì, sulla scaletta, con sguardo vitreo e il cuore a cento all’ora? Bene, vi diciamo subito che non siete sole. Senza scomodare esempi celebri (la cantante Aretha Franklin non fa concerti al di là dell’Oceano, il calciatore olandese Dennis Bergkamp non partecipa alle trasferte più lontane), a non gradire gli spostamenti in alta quota sarebbe addirittura un italiano su due. E non è affatto un’esclusiva degli italiani. «A soffrire della cosiddetta aviofobia è quasi il 50% della popolazione mondiale che vola periodicamente» dice Marco Rudan, responsabile dei corsi «Voglia di volare» organizzati da Alitalia (vedi riquadro in questa pagina). Ma qual è l’identikit del fifone dell’aria? «Ha fra i 30 e i 50 anni, è sposato, con figli, il suo livello d’istruzione è medio-alto. Ha un carattere ansioso, soffre quando deve allontanarsi da casa e soffre le situazioni che non può controllare». Già, l’ansia: la perdita di contatto con il suolo coincide con il timore di perdere anche il controllo della situazione. La sola idea di non avere via di scampo in caso di un guasto serio ai motori vi scatena tachicardia, sudorazione eccessiva, attacchi di panico. «I motivi alla base della paura di volare sono due» dice ancora Marco Rudan. «Anzitutto il fatto di allontanarsi bruscamente dalle proprie cose, quella ”cuccia affettiva” rappresentata dalla propria lingua, il proprio cibo, le proprie abitudini igieniche. In secondo luogo c’è la scarsa conoscenza dell’aereo dal punto di vista tecnologico e la ritrosia ad affidare la propria vita a persone sconosciute, in questo caso l’equipaggio». Soluzioni? A meno che non vogliate rinunciare per sempre all’aereo, dovrete imparare a volare correttamente risolvendo una serie di nodi psicologici. Sì, perché la paura di volare è il sintomo di molti disagi: la paura della morte, della separazione, la mancanza di fiducia negli altri. Una volta superato tutto questo, la qualità della vita non può che migliorare.
• Sono diverse le compagnie aeree che organizzano corsi per vincere la paura di volare. Lufthansa, per esempio. Ma anche Alitalia. Secondo i dati forniti dalla nostra compagnia di bandiera, su 600 iscritti che hanno partecipato ai 60 seminari «Voglia di volare», il 93 % ha risolto il problema. I corsi prevedono una parte teorica in aula (tecniche di rilassamento, nozioni sul volo e sui mille modi con cui si risolvono i guasti, ecc.) e una pratica in aereo, sulla tratta Milano-Roma. Costi: a partire da 700.000 lire. (Per informazioni: Alitalia tel. 06/65635553. Lufthansa: tel. 049/8016521).
• Dimenticate il detto «meglio soli che male accompagnati». Quando si tratta di aviofobia, non c’è soluzione migliore che volare in compagnia. Specie la prima volta, quella che in gergo viene definita «battesimo del volo». Viaggiare in aereo con altri fifoni dell’aria può essere utile per affrontare l’evento con serenità. Insomma, una festa in grande stile. In cosa consiste? «Si parte da un aeroporto nazionale o da un aeroclub locale», spiega Ugo Girotto, psicologo e consulente del sito www.ilpiaceredivolare.com. «Ci si prepara per un volo di andata e ritorno verso una località italiana o per un giro turistico sopra una città. una giornata fatta apposta per conoscersi e parlare della propria preoccupazione, cercare di capire cosa sia il volo, ma soprattutto cercare di comprendere che volare può essere una cosa piacevolissima». Un consiglio. Se proprio avete il terrore dei cieli, neanche un «battesimo» in compagnia può nulla. «Molto meglio allora farlo precedere», conclude Girotto, «da un seminario che vi spieghi tutto, ma proprio tutto sul volo».
• Le 6 regole d’oro per viaggiare rilassata. Cerca di arrivare puntuale. Prevenite le eventuali attese ai controlli arrivando in tempo all’aeroporto: avrete meno occasioni di pensare al viaggio. Al momento della prenotazione o del check-in, chiedete un posto che vi fa sentire tranquille: meglio quello sul corridoio, lontano dal finestrino. Vèstiti comoda e a strati. Indossate indumenti comodi, leggeri, traspiranti. Ricordate che all’interno della cabina la temperatura non sempre è confortevole. Quindi, meglio vestirsi a strati: se l’aria condizionata non è troppo forte, potrete liberarvi dei capi superflui. Stai lontana dagli alcolici. Attendete l’imbarco cercando di rilassarvi, controllando la respirazione, magari leggendo un bel libro. Evitate alcolici o bevande eccitanti (caffè, tè) prima e durante il volo. Aiuterete l’organismo a mantenere l’equilibrio necessario per la durata del viaggio. Alt ai pensieri una volta seduta. Arrivate al vostro posto, sedetevi e allacciate le cinture di sicurezza con movimenti lenti. Cercate di rilassarvi: respirate riempiendo l’addome e aprite la bocchetta dell’aria sopra di voi. Eliminate ogni pensiero. Vertigini? Socchiudete gli occhi e tenete ferma la testa. Idrata la pelle e bevi tanta acqua. Passate su viso e mani salviettine umidificate, per idratare la pelle. E non dimenticate di bere spesso acqua naturale. Se il viaggio è lungo, cercate di mantenere una buona igiene personale e non rinunciate a rinfrescare il trucco. Vi aiuterà a sentirvi a vostro agio. Immagina prima le fasi del volo. Cercate di ricordare dai precedenti viaggi le varie fasi del volo e di anticipare le sollecitazioni fisiche che avrete, i rumori, gli annunci, i movimenti del personale di bordo. Questo vi consentirà di percepire in modo familiare un ambiente insolito.
• Questa volta vi siete fatte forza e avete deciso di sconfiggere la paura. Al check-in avete scelto il posto che preferite e, prima di salire sull’aereo, vi siete rilassate con qualche esercizio di stretching. Eppure a volte non basta. Perché può succedere che anche a decollo già avvenuto vi colga una crisi d’ansia. Come fare per contrastare la paura che aumenta? «In questi casi il soggetto che ne è colpito può fare molto poco», dice Ugo Girotto, «l’unico aiuto può venire dalla persona che gli è seduta accanto o dal personale di bordo». Quindi, se pensate che durante il volo potreste essere colte da un attacco di panico, avvertite il vostro vicino di posto e la hostess. «In questo caso l’aiutante sa che non deve sottovalutare il problema. La sua preparazione lo porta di solito a far alzare il passeggero e accompagnarlo nel corridoio per isolarlo: serve soprattutto a evitare che gli altri passeggeri si impauriscano. Bisogna aiutarlo, infine, a mantenere un contatto con la realtà facendogli capire che l’aereo non sta precipitando, che tutto procede normalmente, che le turbolenze sono possibili, ma non pericolose».